Strage di Casteldaccia, la rabbia del sindaco: "Morti per un pezzo di pane"

Strage di Casteldaccia, la rabbia del sindaco: “Morti per un pezzo di pane”

Lo sgomento e le lacrime dopo la morte degli operai

PALERMO-Stiamo male, non si può e non si deve morire così“. La voce di Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia, offre, al telefono, vibrazioni di rabbia e dolore. Lui è stato sul posto della strage che ha conteggiato il tragico bilancio di cinque vite spezzate. Cinque operai impegnati nella manutenzione alla rete fognaria: l’ennesimo incidente sul lavoro.

“No, non si deve e non si può morire così – ripete il sindaco -. Stavano facendo manutenzione nella pompa di sollevamento, secondo le prime informazioni. E sono rimasti lì. Non rivedranno più le loro famiglia. Stamattina questi operai si erano alzati per portare un pezzo di pane a casa”.

Sul posto sono arrivati i parenti delle vittime, ci sono persone che cercano notizie, che vogliono sapere. L’angoscia e il dolore sono immensi. Il Comune di Casteldaccia ha pubblicato un post di cordoglio sulla sua pagina Facebook.

“L’Amministrazione comunale – si legge – vuole esprimere il proprio dolore per la tragedia che sta sconvolgendo la nostra comunità in questa triste giornata. Condoglianze alle famiglie degli operai deceduti”. Un messaggio di cordoglio formale. E poi ci sono le parole del sindaco, dal cuore del lutto: “Sono morti per un pezzo di pane”. Parole di dolore e rabbia.

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