“Sono tutte voci infondate, una serie di sciocchezze, a meno che non sia il modo di comunicarmi qualcosa. Mi auguro che qualcuno mi contatti e che non debba ricevere per mezzo stampa le contestazioni”. Così il governatore lombardo ha commentato le notizie uscite sulla stampa a proposito delle indagini della procura di Catania che lo vedono coinvolto e che chiamrebbero in causa anche l’assessore regionale al Turismo, Nino Strano.
“Ho sentito al telefono l’assessore Nino Strano che ha confermato quello che ho sempre sostenuto: le accuse a lui rivolte sono solo illazioni”. In relazione a presunti accertamenti patrimoniali riguardanti sua moglie, che comunque non è indagata, circa la realizzazione di un impianto fotovoltaico che doveva realizzarsi a Ramacca, il governatore ha ribadito: “Ha rinunciato al progetto che ci avrebbe reso 150 mila euro l’anno, pagando il prestito, più della mia indennità al netto delle spese. Ho detto al Corriere della Sera di intervistarmi, se no sarò costretto a rivalermi sul piano civile e penale”.
Il presidente Lombardo ha anche risposto alle domande sull’incontro a Roma con i vertici regionali dell’Udc. “Ho incontrato, su loro invito, nei giorni scorsi alcuni deputati dell’Udc. A loro ho posto per essere chiari due condizioni: andare avanti con le riforme ed essere coerenti con le alleanze. L’Udc però non può stare alleata ad una maggioranza all’Assemblea regionale e con un altra al Comune di Palermo. Trovo inoltre una profonda diversità di comportamenti ha aggiunto il Governatore – dell’Udc a livello nazionale e regionale. In Sicilia questo partito assume una posizione simbiotica con il Pdl. L’Udc ha dimostrato di non volere né le riforme né rompere altre alleanze”.