Stuprata alla Villa Bellini: l'inchiesta tra rinvii e accertamenti

Stuprata alla Villa Bellini: l’inchiesta tra rinvii e accertamenti

Slittato due volte l’incidente probatorio

CATANIA – Tecnicismi, perizie, notifiche sbagliate. Ieri mattina, l’ultimo tassello: l’accertamento sulla capacità di testimoniare del fidanzato, bloccato dagli stupratori durante le fasi della violenza sessuale di gruppo, avvenuta il 30 gennaio scorso alla Villa Bellini, ai danni di una minorenne. Successivamente, arriverà l’ora dell’interrogatorio. Entrerà così nel vivo, il 23 aprile prossimo, l’incidente probatorio: il racconto delle vittime, tecnicamente, sarà “cristallizzato” e diventerà elemento di prova.

Il ragazzino, anch’egli minorenne, è persona offesa in quanto vittima del reato di “violenza privata”. I due fidanzati saranno sentiti fra poco più di due settimane. Entrambi in modalità protetta.

Gli slittamenti

La prima data, il 19 marzo, era saltata per un difetto di notifica. La seconda, due giorni più tardi, era stata oggetto di ulteriore differimento per assecondare le richieste dei legali degli indagati. Legali che hanno chiesto di espletare prima l’esame sul ragazzo, rispondendo ai quesiti posti dai giudici ai propri periti. Così, salvo sorprese clamorose, il ragazzo potrà raccontare ciò che sa e che ricorda di quel giorno.

È attesa a breve la relazione delle dottoresse Graziella Trovato e Alfina Scuderi sulla capacità processuale del ragazzo, che è assistito dall’avvocata Eleonora Baratta. Poi si procederà con altri esperti. Ci saranno periti fonici e interpreti, che dovranno tradurre in arabo per gli indagati, tutti cittadini egiziani, le domande presentate alle vittime e le loro risposte.

L’incidente probatorio

L’interrogatorio si svolgerà dinanzi alla gip presso il Tribunale per i minorenni, Anna Aurora Russo, e al gip presso il Tribunale ordinario, Carlo Cannella.

L’incidente probatorio, si ricorda, era stato chiesto dalla pm Anna Trinchillo e dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, mentre in sede minorile da uno dei difensori d’ufficio dei due indagati. L’inchiesta minorile è condotta dai magistrati della procura minorile, Carla Santocono e Orazio Longo. I sette indagati, che risultavano difesi tutti d’ufficio dagli avvocati Alessandro Fidone, Salvatore Gangi, Michele Mauceri e Gian Marco Gulizia, adesso hanno nominato due difensori di fiducia provenienti da altri fori.


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