"Permanenza di Crocetta?| Basta con le incertezze" - Live Sicilia

“Permanenza di Crocetta?| Basta con le incertezze”

Giuseppe Civati a Villa Filippina

Il candidato alla segreteria nazionale del Pd ha incontrato simpatizzanti e cittadini: "Decidiamo se la stagione di Crocetta è finita oppure no. La vicenda della contrapposizione tra Pd e Megafono è surreale".

Civati A VILLA FILIPPINA
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PALERMO – A Villa Filippina per promuovere la sua candidatura alla segreteria nazionale del Partito democratico, Pippo Civati, intervistato da Roberto Puglisi, non ha voluto parlare di politica siciliana: “Non mi piace – ha detto – l’idea del ‘compagno’ che viene da Roma e detta la linea”. Eppure, alla fine, qualche battuta se l’è concessa. “Quando vengo qui – ha detto – c’è sempre qualcuno che mi aggiorna sulla situazione del Pd siciliano, e parte sempre dalle divisioni: Lumia, Crisafulli, Cracolici”.

Ma siamo in fase congressuale, e il candidato segretario non si è anche soffermato su quella che, almeno in Sicilia, è una tematica molto discussa: quella delle tessere. Civati non lascia spazio a dubbi, lo ha detto chiaramente: “Sono per un congresso libero e individuale, di tessere ne ho poche, non è nella mia cultura politica”.

Poi il rapporto tra i vertici del Pd siciliano e il presidente della Regione Rosario Crocetta. “Decidiamo se la stagione di Crocetta è finita oppure no – ha detto – ma senza incertezze. La mia opinione, però, è che la vicenda della contrapposizione tra partito e il movimento del Megafono è surreale: il governatore l’ha eletto il Pd, e il suo movimento ha sostenuto il Pd alle elezioni. Se si vuole alimentare l’equivoco, poi, è sempre facile, ma c’è troppa aggressività. Io dico: discutiamone tra di noi, basta con le polemiche sui giornali”.

Ma – abbandonate le questioni siciliane – la ricetta di Civati per vincere la sua corsa alla guida del Pd nazionale è la condanna delle larghe intese, “che non sono la risposta ai problemi del Paese”. Sì, quindi, ad un riavvicinamento o – come lo chiama lui – “patto unico” con Sel e un “no” convinto alla prospettiva di arrivare al voto con questa legge elettorale e, soprattutto, con questo governo.


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