PALERMO – Si prepara il rush finale per approvare la finanziaria monstre del governo regionale. Domani alle 13 si apriranno le danze a Sala d’Ercole, con l’obiettivo di chiudere entro il 30, quando scadrà l’esercizio provvisorio. Una legge ancora assai vasta pur dopo la dieta imposta dal presidente dell’Ars, con tanto di collegato (anche se il destino di quest’ultimo è ancora da chiarire), che necessiterà dalla compattezza della maggioranza, o della non maggioranza come va ripetendo il presidente della Regione, per passare. Perché, almeno stando alle dichiarazioni della vigilia, dalle opposizioni non c’è molto da aspettarsi.
Grillini e Pd concordano nel criticare la natura frammentaria della manovra. I pentastellati l’hanno definita nei giorni scorsi definiscono “una maxi tabella H per accontentare gli appetiti dei partiti, nemmeno durante l’era Crocetta, probabilmente, si era arrivato a tanto”. Il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars ha bocciato senza appello la maxi manovra, “che doveva essere secca e lineare – dicono i deputati in una nota – è diventata monstre a causa di una pioggia di norme ad deputatum che non sono certo pensate per il bene della Sicilia. Dentro la finanziaria c’è di tutto, dal finanziamento per le regate a quello per i borghi belli, fino al finanziamento ai comuni bandiera blu. È lecito ora pensare dove sarà trovata la copertura finanziaria, atteso che si stava per tagliare sulla cultura per mancanza di risorse”.
Abbiamo visto “tagli alla cultura e al welfare e tante bandierine riconoscibili da suk – aggiunge la capogruppo Valentina Zafarana -. E con coperture da verificare come quelle che si fondano sul Poc, il piano di completamento. Va rimarcato inoltre l’aspetto della compressione dei tempi: noi non ci stiamo soprattutto se l’idea è quella di fare le notti in Aula, all’ombra della notte si abbassa sempre la qualità. Hanno avuto la superbia del volere continuare a dettare tempi che puntualmente non vengono rispettati. Abbiamo tentato di migliorare la legge con nostri emendamenti. E come sempre ci esprimeremo nel merito”.
Di analogo tenore il commento di Claudio Fava de I Cento passi: “Una finanziaria Frankestein, del tutto fuori controllo, fabbricata mettendo insieme decine di interventi a pioggia a uso e beneficio dei deputati della maggioranza che li hanno proposti o imposti”. È il prezzo, dice Fava, da pagare per raccattare e blindare quanti più voti possibili nelle litigiose file della maggioranza: “Per cercare in aula i voti della sua risicatissima maggioranza – prosegue Fava – la giunta Musumeci ha trasformato la manovra finanziaria in una gigantesca ‘tabella H’ che nulla ha a che fare con uno strumento programmazione politica ed economica”.
Anche dal Pd arriva il pollice verso. Giuseppe Lupo, quando nel pomeriggio gli si chiede una valutazione della manovra, risponde così: “Una valutazione la potrei fare se sapessi da dove prendono i soldi, il punto vero è che non si sa da dove viene la copertura. Ci sono previsioni di spesa che non sono errate ma se per finanziarle pregiudichiamo l’attività di Regione e Comuni non va bene”. Ma al di là delle coperture, su cui nelle ore successive si lavora, il giudizio del capogruppo dem è negativo: “Ho parlato di finanziaria di coriandoli, un’accozzaglia di emendamenti piovuti in commissione Bilancio – dice Lupo -. Non ha organicità, non esprime un progetto e non guarda allo sviluppo e alla lotta alla disuguaglianza. A netto di alcune norme che abbiamo proposto noi come l’estensione del reddito di inclusione sociale ai soggetti con reddito Isee fino a 7mila euro. E poi il rifinanziamento della legge antiracket e la previsione di finanziare la lotta all’usura, una piaga sociale dilagante, che è una norma estremamente importante. E ancora gli aiuti della Regione per chi acquista la prima casa nei centri storici, una norma che può aiutare l’economia soprattutto nei piccoli centri”. Bastano queste misure per salvare la manovra con i voti del Pd, se necessari? “L’impianto della finanziaria è incompatibile con il nostro programma, abbiamo già votato contro in commissione Bilancio. Per il resto, vedo che il presidente della Regione annuncia mirabili riforme ma aspettiamo le coperture di bilancio”.
Giudizio non positivo anche da quel pezzo di opposizione fin qui più dialogante con il governo, cioè il duo di Sicilia Futura. Dice il capogruppo Nicola D’Agostino: “Una Finanziaria che solo a spot risponde ai bisogni ed alle esigenze dei siciliani. L’asciuttezza della proposta della giunta non ci sembrava già sufficiente a rispondere alle emergenze della Sicilia, non indicando una via per lo sviluppo economico di una regione afflitta dalla recessione e dalla mancanza di speranza. La ridondanza delle scelte della commissione appare in linea con il passato, pur apprezzando l’intervento su alcune istanze obiettivamente corrette. Rimane il giudizio sospeso sull’attività del Governo: onestamente dal primo esercizio finanziario ci aspettavamo più qualità e più politica”.