PALERMO – Un nuovo tentativo di furto con scasso nei locali del centro Padre Nostro a undici giorni esatti dalla posa della ‘prima pietra’ nel terreno dove sorgerà la chiesa intitolata a don Pino, prevista per il prossimo 20 ottobre. Erano da poco passate le 9 quando due giovani hanno forzato il portone di quello che, tra pochi mesi, dovrebbe divenire un centro aggregativo diurno per anziani di proprietà del centro di accoglienza. Il furto, solo l’ultimo in ordine di tempo, stavolta non è andato a buon fine. A vanificarlo sono stati due abitanti del quartiere che, trovandosi nei paraggi, hanno reagito mandando in fumo i piani dei due malviventi.
Pochi attimi concitati. Prima l’invito a fermarsi, poi la fuga e la conseguente chiamata alla polizia. “E’ la prima volta che la borgata reagisce ad episodi del genere – dice Maurizio Artale, il presidente della struttura voluta dal sacerdote ucciso nel 1993 per offrire un’alternativa alla mafia ai bambini del quartiere Brancaccio -. L’impegno, le parole, gli sforzi fatti in questi anni a qualcosa sono serviti. Lasciatemi dire che si tratta di un piccolo miracolo. Il primo in vent’anni”.
