Tabacci-Lombardo-Cimino| Gli accordi possibili - Live Sicilia

Tabacci-Lombardo-Cimino| Gli accordi possibili

Il coordinatore regionale del Partito dei siciliani Rino Piscitello incaricato di lavorare a un'intesa con i moderati alleati del centrosinistra. Ma l'ex governatore precisa: "Andremo col nostro simbolo". Berlusconi, infatti, insiste per averlo nel centrodestra. Intanto, i ribelli di Grande Sud preparano un manifesto programmatico: "Dialoghiamo con chi è d'accordo". E intanto si "scioglie" il gruppo dei miccicheiani all'Ars.

LE GRANDI MANOVRE
di
5 min di lettura

PALERMO – L’ex governatore fa pretattica: “Andremo alle elezioni col nostro simbolo”. Ma l’accordo sembra ormai davvero vicino. Il Partito dei siciliani di Raffaele Lombardo è a un passo dall’alleanza col Centro democratico di Bruno Tabacci. Una formazione politica che prenderà parte alle prossime elezioni politiche all’interno della coalizione di centrosinistra guidata da Pd e Sel. E il movimento di Tabacci nelle prossime ore potrebbe proseguire la propria campagna acquisti con altri nomi “di peso”. Proprio nella giornata di oggi, infatti, a Roma, sarebbero stati intensi i colloqui anche con i ribelli di Grande Sud: Michele Cimino, Riccardo Savona ed Edy Tamajo sarebbero pronti ad aderire al movimento moderato (“a patto che vengano condivisi i punti di un loro prossimo Manifesto per il Sud”). Sancendo in maniera clamorosa la rottura con Gianfranco Micciché, e aprendo la strada a un possibile avvicinamento, in Sicilia, col governo di Rosario Crocetta. Ma non mancano i “mal di pancia”.

A cominciare dall’Api. È il partito di Rutelli, infatti, il primo sostenitore e promotore del nuovo centro di Tabacci. E tra i rutelliani “papabili” per un inserimento in lista, si fanno i nomi di Nuccio Cusumano e Bartolo Fazio. Ma le voci che giungono da Roma, oggi, come detto potrebbero scontentare qualcuno. In particolare, i rumors che parlano di un accordo quasi formalizzato tra Tabacci e il partito di Lombardo. Un accordo che finirebbe per “contraddire” quel carattere di discontinuità rispetto alla scorsa legislatura. Nella quale, a dire il vero, l’Api ha vantato persino un assessore nel governo Lombardo: Beppe Spampinato. Ma proprio l’uscita di Spampinato dal governo, allora, fu giustificata dalla necessità di segnare un solco, rispetto a quel governo, nel momento in cui l’Api ha deciso di sostenere l’elezione di Rosario Crocetta. Ma adesso, ecco che tutti insieme potrebbero trovarsi insieme. Seppur in una formazione inedita: i lombardiani con Tabacci, Crocetta col suo “megafono”, insieme, oltre che al Pd, a Sel di Vendola. Che durante le Regionali non ha risparmiato frecciate non solo a Lombardo, ma anche a Crocetta. Ma tant’è.

I dialoghi vanno avanti. E sono agli sgoccioli. Il Partito dei Siciliani ha chiesto al coordinatore regionale Rino Piscitello di condurre le interlocuzioni con i moderati di Tabacci. Accompagnato dall’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, segretario federale dell’Mpa. E proprio Piscitello, già deputato regionale, potrebbe essere uno dei “lombardiani” inserito nelle liste di Tabacci. Anche se il coordinatore regionale del Pds non appare entusiasta. Preferirebbe, pare, proseguire il proprio mandato all’Assemblea regionale. Così, in vista delle politiche, potrebbe trovare spazio un ex deputato regionale. Pippo Gennuso, a dire il vero, due mesi fa aveva già festeggiato la propria elezione a Sala d’Ercole, ma ha dovuto rinunciare allo scranno dell’Ars, dopo il ricorso, vinto, da Pippo Gianni. A Siracusa non è “scattato”, infatti, il seggio per gli autonomisti, per una manciata di voti. Adesso Gennuso potrebbe puntare però al parlamento romano. Con lui, in lista potrebbero trovare spazio il presidente del Consiglio comunale di Catania Marco Consoli e l’ex assessore della giunta Stancanelli, Massimo Pesce.

Ma sulla collocazione del Pds Raffaele Lombardo oggi a Live Sicilia puntualizza: “Se ci fosse già un accordo con Tabacci, credo che lo saprei. Noi invece andremo col nostro simbolo, daremo il segno della nostra esistenza”. E dietro all’orgoglio dell’ex governatore, forse, c’è di più. Ci sarebbe, cioè, l’insistenza di Silvio Berlusconi che lo vorrebbe con sé nella coalizione di centrodestra. Un desiderio, quello del Pdl, che nasce da motivazioni strategiche: la presenza dei lombardiani in uno o nell’altro schieramento potrebbe rappresentare l’ago della bilancia per la vittoria in Sicilia, soprattutto al Senato. Ed è noto che il Cavaliere stia concentrando i propri sforzi soprattutto su alcune Regioni “strategiche”. La Sicilia è certamente una di queste.

Ad aver rifiutato, invece, l’alleanza col centrodestra è stata la fronda di Grande Sud, guidata dal deputato agrigentino Michele Cimino che ha sancito il divorzio dal leader Micciché attraverso un’accorata lettera, nella quale ha indicato proprio nel ritorno tra le braccia di Berlusconi il motivo dello strappo. Cimino, che verrà seguito da quasi tutto il gruppo di Grande Sud (certamente Riccardo Savona ed Edy Tamajo, probabilmente anche da Luisa Lantieri), si è però guadagnato il piccato commento del coordinatore regionale del partito, Pippo Fallica: “Spero che adesso Crocetta mantenga gli impegni e lo faccia assessore”. Cosa c’è dietro la sferzante battuta di Fallica? Non certo un immediato passaggio di Cimino, ad esempio, tra le fila del Megafono, il movimento del governatore. Semmai, una mossa di avvicinamento al fronte crocettiano, consentita proprio dal movimento di Tabacci, moderato e centrista, ma alleato del centrosinistra alle Politiche. I dialoghi tra gli ex miccicheiani e il Centro democratico sarebbero proseguiti anche oggi, a Roma. E l’accordo non è ancora chiuso. Anzi, Cimino e gli altri, starebbero lavorando a una sorta di “manifesto programmatico”. Della serie: non siamo noi a cercare una collocazione, ma siamo pronti a parlare con chi condividerà i nostri principi. “Si tratterà – ha rivelato Cimino – di un manifesto di dieci punti che riguardano esclusivamente le esigenze della Sicilia e del Sud. Noi – ha aggiunto – vogliamo lavorare sui progetti, non certo sulle poltrone. Vedremo chi sarà disposto a discutere con noi”. “Stiamo navigando – ha confermato oggi a Live Sicilia Riccardo Savona – verso il centro moderato. In passato abbiamo ricevuto le attenzioni del polo Monti, ma non ci interessa”. E intanto, il primo effetto sarà la liquefazione del gruppo Grande Sud all’Ars. Che potrebbe cambiare poco negli uomini, ma certamente dovrà mutare “etichetta”. “Anzi – annuncia Savona – al nostro gruppo potrebbero unirsi altri soggetti provenienti dalle opposizioni”. Top secret sui nomi che confluiranno nel nuovo gruppo “senza nome”. “Tra pochi giorni – ha però annunciato Michele Cimino – riunirò i colleghi deputati e rassegnerò le mie dimissioni da capogruppo”. Così, rischia di recitare il ruolo dell’ultimo “giapponese” Bernadette Grasso, che ha confermato la fiducia a Gianfranco Micciché: ”Non posso sottacere – ha commentato – l’amarezza del momento. Non condivido la scelta di alcuni amici che hanno deciso di recidere il rapporto con Gianfranco Miccichè. Ho lo stato d’animo di chi smarrisce compagni di viaggio. Tuttavia – prosegue –, il cammino continua con passi ancora più spediti consapevoli che la guida è una persona di assoluto spessore e che l’orizzonte è un Grande Sud in un grande Paese”. E intanto, a suggellare il gesto di fedeltà, è arrivata la nomina, per la Grasso, di vice coordinatrice regionale del partito. Un partito che, però, rischia di dimagrire parecchio. Cedendo “chili” al nuovo centro, che sembra piacere, per un motivo o per un altro, davvero a tutti. Forse a troppi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI