"Il provvedimento dell'Asp - dice Fazio - appare inopportuno e da revocare poiché lede diritti fondamentali insopprimibili della persona come la tutela della salute".

Il senatore si rivolge al capo dello Stato: "Gli episodi di evasione di questi giorni evidenziano delle distorsioni inaccettabili nel sistema giudiziario".

Fine della fuga. Il pluriomicida è stato tradito dalla Panda verde, usata per fuggire.

Le cifre dell'associazione Antigone sono chiare: il carcere in Italia è un luogo di tortura. Lo dicono i numeri.

Il consiglio dei ministri affronta il problema del sovraffollamento in carcere. Ma alcune norme sono destinate a essere coinvolte in un dibattito polemico.

L'anziano deve scontare un residuo pena di un anno e 17 giorni di reclusione per favoreggiamento nei confronti del boss.

Secondo il legale ci sarebbe stato un ritardo nelle cure prestate al capomafia, detenuto al 41 bis. Dal referto di una tac fatta al boss risulterebbe che Provenzano sarebbe stato sottoposto a esami solo dopo tre giorni dalla caduta in cella.

Questa è la storia di un detenuto che sta per essere scarcerato. E ha paura della sua prossima libertà.

I poliziotti ricostruiscono gli "sfortunati" affari del penalista che con la cocaina avea cercato di riprendersi il posto nel salotto buono della città perso dopo il pirmo arresto. La droga era destinata all'avvocato e ad altre persone, non tutte identificate.

Episodio inquietante nel carcere di Frosinone. Nella cella di Marcello Lupo, palermitano preso in Francia, c'erano le immagini di chi lo ha arrestato e condannato.

Il problema del sovraffollamento delle carceri è uno dei nodi più difficili da dirimere ancora oggi in Italia. Per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica l'associazione “Il Carcere Possibile” ha riprodotto una cella 3x3 in piazza Politeama “riempita”, spesso e volentieri, con oltre otto detenuti.

I pubblici ministeri di Palermo gli contestano di avere avuto rapporti sessuali con altri due minorenni. Ma il sacerdote respinge le nuove accuse. E si scusa con tutti con i fedeli e i familiari.

Scarcerato Gioacchino Di Domenico. Dal suo fucile partirono i colpi che uccisero il genero, Emanuele Pilo, netturbino di 27 anni che perseguitava la moglie da cui si era separato. Una storia di amore, odio e morte nel rione Falsomiele di Palermo.

Gli avvocati Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà hanno presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo chiedendo la condanna del governo italiano per "il trattamento carcerario inumano" subito dal capomafia.