Le intercettazioni. La moglie del capo mandamento gestiva una rete di prestanome.

Il titolare, Massimo Monti, avrebbe avuto rapporti con il presunto boss di Porta Nuova.

Nel luglio 2011 i carabinieri azzerarono i clan di una grossa fetta di Palermo. Tutti i condannati.

Colpiti due uomini legati alle famiglie di Porta Nuova e corso Calatafi

Destinatario del provvedimento Giuseppe Di Marco. Arrestato 4 anni fa nel blitz Pedro e ora libero

Sono venute meno delle esigenze cautelari. Ha solo il divieto di dimora in città.

Il processo arrivava da un annullamento in Cassazione. All'interno tutti i nomi e le pene inflitte.

La moglie di Tommaso Lo Presti ha ottenuto il beneficio perché è madre di quattro figli piccoli. Tornano in libertà due dei 37 fermati del blitz Panta Rei contro i clan di Porta Nuova e Bagheria.

Una furibonda lite, figlia di vecchi dissapori, scoppiata per un no alla richiesta di amicizia da parte della figlia di Tommaso Lo Presti a una componente della famiglia Salerno.

La gestione di Salvatore Mulè e Alessandro Bronte (nella foto) aveva creato inimicizie. E così il primo rischiò di essere ammazzato, mentre il secondo fu pestato a sangue.

Teresa Marino, moglie del capomafia Tommaso Lo Presti, avrebbe gestito la cassa del mandamento di Porta Nuova, il più influente della mafia palermitana di oggi. La sua vita spiata per due anni dalle microspie. (di Riccardo Lo Verso)

Sotto processo c'erano sette persone, tutte fermate nel blitz Iago dell'aprile 2014.

Danilo Gravagna, picciotto del clan di Porta Nuova, racconta che ogni famiglia mafiosa si avvale di una squadra di soggetti pronta a spegnere con la violenza tutte le forme di ribellione.