Da mesi piccoli commercianti subivano angherie. I NOMI.

Il pagamento delle estorsioni si tramandava. E c'era chi aveva iniziato a pagare negli anni Novanta.

Al blitz Panta Rei ha contribuito Francesco Chiarello. Ecco i nomi dei taglieggiati nei verbali.

Dalle carte del blitz emerge il ruolo di spicco del boss Nicolò Salto. Le cimici ricostruiscono le estorsioni.

I carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare 

Prima il furto di un carico di elettrodomestici e poi la richiesta di aiuto che diventa un incubo. Il proprietario del noto ristorante avrebbe preteso "200 mila euro" da due imprenditori.

Qualcuno in città alza il tiro per imporre la regole di Cosa nostra. Attorno al commerciante, a cui era stato chiesto il pizzo, si è stretto il cordone di protezione dello Stato.

Colla nei lucchetti, fuoco alle saracinesche e pistolettate. La città in fibrillazione. Più di cinquanta i casi registrati, ma a Palermo nessuno, o quasi, denuncia.

C'era anche il suo nome nell'elenco delle ventidue persone destinatarie dell'ordine di arresto firmato dai pubblici ministeri di Palermo. Da tre giorni è irreperibile. Scatta la caccia all'uomo.

Le storie del blitz. La vittima ha scelto di denunciare dopo anni di silenzio. Con lui altri 35 commercianti e imprenditori: una ribellione che segna una svolta nella lotta a Cosa nostra.

Imputati sette presunti mafiosi ed estorsori con il rito abbreviato. All'inchiesta collaborarono anche alcune vittime del racket. (Nella foto i carabinieri a Palazzo Adriano)

E' accaduto a Belpasso: i carabinieri hanno rinvenuto le due taniche di benzina utilizzate dai balordi per appiccare il fuoco.

Emilio Briamo, 53 anni, ieri è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo. Avrebbe chiesto "500 euro a Pasqua e 500 a Natale" ad un commerciante del rione Noce.