Un consiglio comunale dove il voto del fratello del mafioso, o del congiunto del prescritto per mafia è fondamentale per mantenere lo status quo, in perfetta continuità con gli ultimi 15 anni di amministrazione. Una continuità di persone e di assetti di potere che governano la città e hanno messo in ginocchio il bilancio del Comune di Catania per alimentare un apparato che ha coniugato l'impegno elettorale con i voti della mafia, i favori, le prebende. LE REAZIONI
Per le Sezioni riunite della Corte dei Conti, il bilancio regionale desta "alcune preoccupazioni". La relazione presentata dal presidente della Sezione, Maurizio Graffeo, alla commissione bilancio dell'Ars. Diminuiscono i soldi in "cassa" mentre la gestione delle società partecipate, nonostante gli annunci, si conferma un "costosissimo" fallimento. IL DOCUMENTO INTEGRALE