"Paga o scatta il controllo fiscale" |Cinque arresti a Palermo: tre sono finanzieri - Live Sicilia

“Paga o scatta il controllo fiscale” |Cinque arresti a Palermo: tre sono finanzieri

DI CLAUDIO REALE Un presunto giro di mazzette. Scattano gli arresti a Palermo. Ci sono anche tre uomini della guardia di finanza che avrebbero simulato un controllo fiscale e chiesto una bustarella a un imprenditore e a un professionista.

PALERMO – Prima arrivano gli “amici buoni”. Poi i finanzieri, ma nella parte degli aguzzini che chiedono una mazzetta per chiudere un occhio. Segue le dinamiche del pizzo il raggiro scoperto dalle Fiamme Gialle, che stamattina hanno arrestato tre appuntati, un impiegato e un artigiano con l’accusa di tentativo di concussione, induzione alla corruzione e corruzione. A denunciare sono state le vittime, un professionista e un imprenditore che si sono visti avvicinare dai finanzieri per un controllo fiscale e hanno ricevuto la richiesta di una bustarella per chiudere un occhio.
Le indagini sono cominciate a maggio. Risale alla primavera, infatti, la denuncia delle due vittime, che hanno detto di essere state avvicinate dall’artigiano Silvio Greco, 46 anni, e dall’impiegato Gabriele Specchiarello, 46, con un avviso singolare: “Un controllo fiscale – avrebbero detto i due, finiti in cella stamattina su disposizione del gip Lorenzo Matassa – porterebbe molti problemi. Ma se avete bisogno…”. Poi – è ancora il racconto delle vittime – sarebbero arrivati i tre appuntati: Ferdinando Rinaldo, 49 anni, Felice Monterosso, 44, e Tobia Imparato, 43, avrebbero inscenato quello che la Finanza stessa definisce “un finto e approssimativo controllo fiscale”. Tanto più che i tre – finiti in cella (ad eccezione di Rinaldo, andato invece ai domiciliari) nel blitz coordinato dall’aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi e immediatamente sospesi dalla Guardia di finanza – non si occupano di questo: Rinaldo e Monterosso sono impiegati amministrativi, mentre Imparato lavora al settore Navale.
Comunque, a quel punto sarebbe scattata la proposta: una mazzetta per chiudere un occhio. Le vittime, però, non si sono piegate, e hanno denunciato la vicenda alle stesse Fiamme gialle. Che hanno verificato come l’accertamento non fosse stato disposto e hanno avviato indagini miste, con intercettazioni telefoniche e ambientali e pedinamenti. Durante i quali sono emerse altre presunte irregolarità: secondo gli investigatori Imparato avrebbe anche avvisato alcuni pescatori di frodo di Isola delle Femmine di alcune indagini sul suo conto, mentre in un altro caso ci sarebbe stato un tentativo di “coprire” un distributore di benzina non in regola. Per la cronaca, la copertura è comunque fallita: la stazione di rifornimento, nonostante tutto, è stata sequestrata. Ma questa è un’altra storia.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI