Telecamere al Capo, il film della droga: condanne pesantissime

Telecamere al Capo, il film della droga: condanne pesantissime

Spacciavano in pieno giorno sotto gli occhi dei bambini

PALERMO – Per lo spaccio droga al Capo arriva una stangata. Il giudice per l’udienza preliminare Stefania Brambille ha condannato dieci imputati.

Il blitz dei carabinieri è dello scorso settembre. Pochi mesi dopo c’è già la sentenza. I militari piazzarono le telecamere in piazza Beati Paoli. Un fiume di clienti sapeva che dalle prime ore del mattino fino a mezzanotte si potevano reperire con facilità stecchette di hashish, marijuana e cocaina. Lo spaccio avveniva alla luce del sole, sotto gli occhi dei bambini che giocavano.

Fu da un cliente che partirono le indagini dei pubblici ministeri Bruno Brucoli e Salvatore Leopardi. I carabinieri di una pattuglia a fine novembre 2017 videro un giovane fermarsi stranamente accanto a un cassonetto della spazzatura. Aspettava l’arrivo del pusher che gli consegnò una busta. C’era marijauana.

Qualche giorno dopo la piazza era piena di telecamere. La droga veniva custodita a casa di Vincenzo Miccichè, in via degli Scalini, e di Daniele Garofalo in cortile Ecce Homo. Gli spacciatori coprivano più turni di lavoro. Le entrate erano annotate su dei fogli conservati nell’intercapedine del muro della chiesa intitolata ai Santi Cosma e Damiano.

Potevano contare su una rete di protezione. Ecco come veniva descritta nel provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato: “Il gruppo, forte della persistenza all’interno del contesto del quartiere Capo, caratterizzato da alto indice di criminalità di tipo mafioso – in quanto tutti gli associati sono stati sempre coadiuvati da altri affini, o anche solo da residenti o commercianti della zona, vicini agli stessi per legami di parentela o di sodalizio criminale, che, nel momento in cui la polizia giudiziaria poneva in essere un azione di polizia, notiziavano della presenza della stessa – si è saputo organizzare per la gestione dell’illecita attività di traffico di stupefacenti. Tale associazione è basata sull’operatività di una struttura organizzativa ben consolidata, sia pure elementare e rudimentale, ma ciò nonostante capace di garantire il perseguimento del fine comune”.

IL VIDEO

Un giorno, però, qualcuno decise di dire basta. Era stanco di girarsi dall’altra parte e ha denunciato, raccontando ciò che accadeva alla luce del sole.

Queste le condanne già scontate di un terzo come prevede il rito abbreviato: Benito Micciché 20 anni, Vincenzo Micciché 8 anni un mese e 20 giorni, Emanuele Micciché 8 anni e 6 mesi, Mauro Miccichè 10 ani e un mese, Daniele Garofalo 17 anni e 5 mesi, Francesco Paolo Cusimano 20 anni, Davide Mirabile 17 anni, due mesi e 6 giorni, Mario Presti 14 anni e 8 mesi, Paolo Cristian Silvestri 12 anni, tre mesi e dieci giorni, Alessio Spina 10 anni, due mesi e 20 giorni.

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