Terremoto politico in Comune| Si dimettono due assessori - Live Sicilia

Terremoto politico in Comune| Si dimettono due assessori

Laura Russo e Carmela Riolo hanno lasciato la giunta, mentre la consiglieri Marsiglia ha abbandonato la maggioranza. Il sindaco Ognibene: "Abbiamo altri problemi".

CERDA (PALERMO) – Due assessori che si dimettono, una mozione di sfiducia per il presidente del consiglio comunale, una consigliera che esca dalla maggioranza e una polemica che riguarda anche il sindaco. E’ in atto un vero e proprio terremoto politico a Cerda, comune del Palermitano, dove tre donne puntano il dito contro la propria amministrazione accusandola di immobilismo e maschilismo.

Una situazione nata quando la consigliera Rosaria Marsiglia, eletta nella lista civica del sindaco Giuseppe Ognibene, decide di votare diversamente dal resto della maggioranza e di contestare al primo cittadino immobilismo politico. Uno scontro che si è presto spostato in giunta dove Laura Russo e Carmela Riolo, unici assessori donna, si sono dimesse per solidarietà con la Marsiglia. “Io credo che nell’esercizio delle mie funzioni sono libera di prendere delle scelte anche in autonomia dalla maggioranza, trovo assurdo che il presidente per questa mia decisione mi abbia minacciata di non invitarmi più alle riunioni di maggioranza”, dice la Marsiglia in una nota. “Rinnovo la mia solidarietà alla consigliera Marsiglia, perché in nessun caso è tollerabile un livello di comunicazione cosi scadente allorchè questa venga posta in essere delle due maggiori cariche Istituzionali, Sindaco e Presidente del consiglio, soprattutto nei confronti di una signora. “Mi è stato chiesto di redigere un documento scritto nel quale prendevo le distanze da quanto comunicato dalla consigliera Marsiglia, in caso contrario rassegnare le mie dimissioni da assessore comunale. Non sono mai stata ricattabile, non ho mai ceduto ad alcun tipo di condizionamento, né personale, né politico, né lavorativo, pertanto ho deciso di dimettermi come atto di protesta”, ha aggiunto la Riolo. “I toni, i modi le aggressioni verbali come quelle usate nei confronti della consigliera Rosaria Marsiglia proprio non mi appartengono, pertanto mi sono sentita in dovere di esprimerle la mia solidarietà – ha rincarato la dose la Russo – solidarietà che mi ha portato a essere sottoposta ad un processo. Processo che ha voluto il sindaco e il presidente del consiglio e che si sarebbe risolto con un’assoluzione, qualora avessi preso le distanze dalla consigliera Marsiglia per iscritto, manifestando in consiglio comunale la mia vicinanza al primo cittadino e al presidente del consiglio”.

E, come se non bastasse, cinque consiglieri di maggioranza (Bondì, Bacarella, Riolo, Geraci e Marsiglia) hanno anche presentato una mozione di sfiducia all’indirizzo del presidente Domenico Cicero, accusandolo di atteggiamenti maschilisti: “Si deve evidenziare – si legge nella mozione – come il presidente spesso assuma comportamenti poco rispettosi nei confronti delle donne, dimostrando poca considerazione per il ruolo ricoperto da queste in un tipico atteggiamento maschilista”.

Cicero preferisce non replicare, mentre il sindaco Ognibene tiene a puntualizzare alcune cose: “Respingo queste accuse, non mi sento assolutamente tirato in ballo: il problema non ha riguardato il sottoscritto, l’unica diatriba con la signora Marsiglia è avvenuta in una riunione preconsiliare per alcune cose che non ho voluto fare. Si sono dimessi due assessori, una nominata da me e una in seguito a un accordo: hanno sconfessato tutto quello che avevano fatto. Non sono maschilista, sono una persona corretta e leale: si assumeranno le responsabilità di quanto hanno scritto. Sono tutte illazioni. Non ho più contatti con loro. Non mi sento un maschilista, in questo anno sono state trattate con i guanti bianchi, vado avanti per la mia strada. Siamo quasi in dissesto, non riusciamo a garantire i fabbisogni minimi, abbiamo il problema del personale in scadenza di contratto, sono questi i problemi di cui vogliamo occuparci. Ho deciso di non giustificarmi di fronte alle accuse ricevute perché le ritengo puerili e frutto di un gioco politico da parte di assessori dimissionari che infamando il sottoscritto si convincono che nessuno si sia accorto della loro incapacità nel gestire i ruoli che avevo loro affidato, nella mia vita non ho mai detto una sola parola fuori posto davanti ad una donna, sono per le pari opportunità e contro ogni tipo di discriminazione che sia sessista o razziale. Il mio ruolo mi impone di sorvolare su tali provocazione e di andare avanti nel superare le enormi difficoltà che i miei concittadini ed il mio paese si trovano ad affrontare, dettata da una situazione finanziaria e di bilancio molto critica, ho deciso di fare il sindaco consapevole a ciò che andavo incontro. Dopo 10 anni proprio oggi cominciano i lavori per la riapertura della palestra della scuola media fortemente voluta dall’assessore Insinga che ridà ai nostro ragazzi la possibilità di riprendere le attività dopo un decennio di assenza, le cose che mi interessano e attirano la mia attenzione sono queste”.

 


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