PALERMO – A quarantott’ore dalla presentazione delle liste si delinea la posizione del Movimento Territorio, capeggiato dall’ex sindaco di Ragusa Nello Dipasquale. La giovane formazione politica, nata poco più di un anno fa, conta all’Assemblea Regionale Siciliana cinque parlamentari, ed ora tenta l’approdo a Roma.
“Siamo una forza a vocazione prevalentemente territoriale”, aveva affermato qualche giorno fa Dipasquale, aggiungendo poi: “Decideremo nei prossimi giorni se partecipare in modo diretto con i nostri candidati oppure dare solo un appoggio esterno”. E poche ore dopo è stato ufficializzato l’accordo con la lista Megafono del presidente Rosario Crocetta. “Alcuni dei principali temi in cui ci riconosciamo sono in comune con il progetto che anche a livello nazionale sta cercando di portare avanti il governatore Crocetta. – spiega Nello Dipasquale – Fin dal suo insediamento il presidente sta cercando di mettere in atto una vera rivoluzione con tagli della spesa e con una lotta allo sperpero. Tema a noi caro da sempre e su cui ci troviamo in perfetta sintonia così come su altri argomenti”.
Resta invece aperta la partita alla Camera. “Noi votiamo per il centrosinistra – dice il deputato regionale Gianfranco Vullo –, questo è ovvio. In questo momento stiamo valutando il da farsi nel dettaglio”. Sarebbe infatti a buon punto la trattativa con Centro democratico di Tabacci e Donadi, lista collegata a Pd e Sel, che sostiene la candidatura di Pier Luigi Bersani a presidente del Consiglio. Condicio sine qua non dell’accordo sarebbe però il posizionamento in cima alla lista per la Camera dei Deputati del presidente di Territorio, ovvero Salvo Andò, ex deputato del Psi nella Prima Repubblica ed ex ministro della Difesa. In un primo momento Centro democratico aveva proposto di inserire Andò in lista al Senato, offerta rifiutata dai territorini, che ora puntano a chiudere l’accordo per entrare a Montecitorio. Non presenterà invece la lista per il Senato in Sicilia il Partito socialista italiano. La formazione di Nencini e Vizzini avrà invece le proprie lista in campo in Calabria, Lazio, Campania, Lombardia e Molise. Sono invece cinque i posti blindati alla Camera ottenuti dal Psi all’interno dell’accordo con il Pd.