PALERMO-La salma di Totò Schillaci arriva all’una allo Stadio Barbera, accompagnata da un applauso. È qui che viene allestita la camera ardente, nella sala che abitualmente ospita le conferenze stampa del post partita.
Una decisione presa dal Comune e dal Palermo Calcio. Così si rende omaggio ad uno dei calciatori palermitani più rappresentativi nella storia del calcio.
C’è una gigantografia di Schillaci con la maglia rosanero durante un’esibizione amichevole. Una maglia a cui era profondamente legato ma che da calciatore non ha indossato. “Ciao Totò”, c’è scritto.
Fino alle 16 sarà un dolore intimo, riservato ai familiari che si stringono attorno alla moglie, ai tre figli e al papà di Schillaci. Attorno alla bara c’è una catena umana di mani che si stringono, di lacrime e singhiozzi.
Poi diventerà pubblico, si aprirà alla città. C’è da attendersi la fila dei palermitani che vorranno salutare per l’ultima volta il campione, il calciatore che ce l’ha fatta partendo dalla periferia.
Alle tre del pomeriggio sono attesi i giocatori del Palermo e il sindaco Roberto Lagalla. Un calciatore è già arrivato. È Francesco Di Mariano, nipote di Schillaci.
Totò è deceduto stamani nel reparto di pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo. Le sue condizioni erano gravi da giorni. Si è sperato e pregato, fino alla tragica notizia.
“Le tue notti magiche non verranno mai dimenticate”, hanno scritto i tifosi sullo striscione affisso nel piazzale dello stadio. Dalle 16 si metteranno in fila. Venerdì, alle 11.30, i funerali in Cattedrale.