Tour nel "Palazzo di cemento" |"In gioco la credibilità della città" - Live Sicilia

Tour nel “Palazzo di cemento” |”In gioco la credibilità della città”

Un viaggio all'interno dell'edificio strappato all'illegalità con la commissione consiliare Lavori pubblici.

il sopralluogo
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CATANIA – “Qui ci si gioca la credibilità di tutta la città”. Non ha dubbi Niccolò Notarbartolo, presidente della Commissione consiliare permanente Lavori pubblici subito dopo il sopralluogo organizzato con i colleghi, i tecnici comunali e i responsabili dell’impresa, all’interno dell’ex Palazzo di cemento oggi Torre Leone, interessato dai lavori di riqualificazione che, se tutto dovesse andare come previsto, dovrebbero terminare entro due anni. “Questo è uno degli interventi simbolo e non solo per Librino, ma per tutta la città di Catania – afferma Notarbartolo. Abbiamo potuto vedere a che livelli di degrado era arrivato l’edificio. C’è materiale che lo testimonia, ci sono i segni degli incendi, le storie di chi viveva qui e le armi trovate all’interno. Da una situazione di massimo degrado – continua – piano piano stiamo riuscendo a uscirne fuori. Merito della passata amministrazione, che nel 2012 ha voluto sgomberarlo e che ha trovato il finanziamento, merito di chi ha continuato”.

Un esempio di gestione della cosa pubblica non soffocata dalle divisioni politiche – anche se c’è chi ha provato a intestarsi i meriti- che, una volta completato potrebbe davvero diventare il simbolo del riscatto di un’intera comunità ma anche delle istituzioni, che negli anni anni colpevolmente abbandonato tutto al degrado. “In questo momento ci stiamo giocando la credibilità – prosegue l’esponente del Pd – e non di questa o di quell’amministrazione, ma della capacità del Comune di rispondere ad alcune istanze che arrivano forti dal territorio. Ci stiamo giocando il futuro della città, se riusciremo a completare l’opera nei tempi, se riusciremo ad assegnare immediatamente gli alloggi e fare entrare centinaia di persone che possano vivere in questo palazzo, tra i migliori realizzati a Librino. Un luogo che può essere davvero un’immagine di rinascita – evidenzia – ma che sarà tale solo se verrà completato”.

Due le criticità in particolare, scongiurata la terza relativa alla sicurezza del cantiere, sorvegliato ventiquattro ore su ventiquattro. L’avanzamento finanziario del progetto, “perché – spiega Notarbartolo – abbiamo difficoltà a garantire, come comune di Catania, il pagamento dei diversi stati di avanzamento lavori che ci permette di rendicontare al Ministero. I tempi lunghi del rimborso da parte del Ministero del rimborso dei fondi, il che potrebbe portare difficoltà o strozzature finanziarie nell’avanzamento del progetto. È importante, invece che si completi entro il 2018 e che la consegna degli appartamenti sia contestuale, va garantito”.

Mancherebbe, inoltre, la destinazione d’uso da parte del Comune del primo piano che dovrebbe ospitare, appunto, uffici pubblici. “Non ci deve essere uno spazio all’interno di quest’area – continua – anche alla luce della storia di questo posto, che sia lasciato all’incuria e all’abbandono. Ci sono tante associazioni, eventualmente, come il Talita Kum che si trova proprio di fronte al Palazzo di cemento. Si potrebbe ripetere questa esperienza”. Insomma, un percorso lungo che ha visto lavorare il passato e presente, in continuità. Questa amministrazione sta portando avanti non senza difficoltà questa sfida.

Del dettaglio di quello che sarà la nuova torre Leone, parla il Rup Salvatore Marra. “Attualmente – spiega il dirigente – la ditta sta ristrutturando i 96 alloggi; sono stati ripuliti gli appartamenti da tutto quello che si era accumulato negli anni – tra i rifiuti sono state rinvenute anche armi e un ordigno che ha richiesto l’intervento degli artificieri e che ha bloccato il cantiere per qualche tempo n.d.r.. Sono state eseguite tutte le superfetazioni delle costruzioni che erano state realizzate, e si è iniziato a realizzare l’impiantistica”.

A livello strutturale, infatti, l’edificio è in buone condizioni: l’unica parte un po’ più ammalorata – e che ha imposto in alcuni piani la puntellatura – è l’ala nella quale gli ex occupanti bruciavano l’immondizia. “Nonostante sia costruito prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche – prosegue Marra – i criteri costruttivi che furono utilizzati sono tali da garantire un ottimo livello di sicurezza di fronte a eventuali eventi sismici. Quando fu realizzato ha avuto la consulenza di un luminare per quanto riguarda la parte strutturale”.

Sempre sul fronte sicurezza, ma in questo caso in relazione a furti o danneggiamenti, Marra afferma che fino a oggi non ci sarebbero stati problemi. “Vero è che però – dice ancora – che per due volte sono dovute intervenire le forze dell’ordine: una per allontanare un fuggiasco che si era rifugiato nel palazzo e un’altra perché nel corso della pulizia è stato ritrovato un ordigno, tanto che la polizia ha bonificato tutto l’edificio”.

Problemi, oggi, superati. Anche se alcuni accorgimenti sono stati presi, come sostituire gli infissi in allunino con quelli in Pvc, meno appetibile per i ladri “e che permette rendimenti termici molto più alti. Abbiamo acquisito punteggio nel programma di finanziamento proprio per le soluzioni innovative che sono state pensate sia dal punto di vista dell’impiantistica, sia dal punto di vista energetico”.

Marra spiega anche di aver preso accordi con gli uffici comunali affinché gli alloggi – 8 per piano e di quattro diverse tipologia per ogni corpo scala (45, 60, 75 e 90 metri quadri), spiega il direttore dei lavori Alfio Tomasello – vengano assegnati immediatamente. “Abbiamo già preso accordi con ufficio casa – sottolinea – che sta preparando un elenco degli assegnatari. Vogliamo i nominativi e che, contestualmente alla consegna al Patrimonio avvenga quella agli aventi diritto”. Per quanto riguarda i tempi, Marra conferma la consegna entro il 2018. “Due anni sono programmati – conclude – ma noi contiamo di terminare e consegnare entro la fine dell’anno prossimo”.

 


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