Tra gli indagati | l'ex rosanero Sagramola - Live Sicilia

Tra gli indagati | l’ex rosanero Sagramola

Rinaldo Sagramola

Nell'indagine anche l'ex ad rosanero: ci sarebbe un presunto giro di biglietti e di favori tra Giacchetto e i politici. Sagramola: "Nessun reato, dare biglietti a chi investe in pubblicità è una prassi".

I biglietti ai politici
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PALERMO– C’é anche l’ex amministratore delegato del Palermo calcio, Rinaldo Sagramola, tra gli indagati nell’inchiesta della Finanza su appalti truccati, truffe e corruzione, che oggi ha portato a 17 arresti. Secondo gli inquirenti, Fausto Giacchetto, mente dell’organizzazione e manager dell’ente di formazione Ciapi, avrebbe acquistato spazi pubblicitari dal Palermo calcio fatturando cifre superiori a quelle pagate. Parte del denaro sovra fatturato sarebbe servito a ripagare gli abbonamenti per la stagione calcistica in tribuna vip, che poi il manager avrebbe girato a politici amici per ingraziarsene i favori. “Per me – ha detto durante l’interrogatorio l’ex ad rosanero – Giacchetto era un imprenditore privato che collaborava con la Regione Siciliana e, pertanto, non lo ritenni mai come un pubblico ufficiale. Inoltre, si diceva fosse un soggetto abbastanza noto nel mondo della comunicazione palermitana e che, nel suo lavoro, riusciva a gestire, per i piani di comunicazione, consistenti somme di danaro per conto di diversi enti pubblici. Quindi mi comunicava le disponibilità finanziarie del Ciapi per i vari progetti di comunicazione e, sulla base di questi budget, la società rosanero destinava appositi spazi. Dopo avere concordato l’oggetto, la durata ed il prezzo con Giacchetto, presso la sede dell’Us Città di Palermo, pervenivano i relativi ordini”. Così Sagramola spiega anche la vicenda biglietti: “Per le stagioni calcistiche 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011, l’Us Città di Palermo spa ha rilasciato tutta una serie di abbonamenti e di biglietti omaggio in favore di Fausto Giacchetto nell’ambito della cessione di spazi pubblicitari in favore del Ciapi. Lui acquistava pubblicità, quindi quando mi chiedeva biglietti o ingressi omaggio glieli accordavo autorizzando la biglietteria, perché speravo che con il tempo questi investimenti pubblicitari da lui promossi, per conto di diversi enti pubblici, aumentassero, ma non è stato così. Devo ammettere che il riconoscimento di tagliandi omaggio in favore di partner commerciali è una prassi alquanto diffusa e che, il più delle volte, è contrattualizzata. In questo caso l’accordo era solo verbale e ribadisco era finalizzato ad ottenere maggiori investimenti pubblicitari”.


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