TAORMINA – Taormina la città dall’inesauribile bellezza e il grande cinema si riconfermano ancora una volta un mix vincente. Con le Winx sull’arena del Teatro Antico per l’anteprima nazionale della settima serie di “Winx Club” e con la vittoria del film indie americano Krisha di Trey Edward Shults a cui è andato il Cariddino d’Oro, si è conclusa la 61° edizione del TaorminaFilmFest. Si rinnova un buon successo sul terrazzo del Monte Tauro per il concorso internazionale del cinema diretto da Tiziana Rocca con a fianco il comitato della direzione artistica composto da Franco Montini, Jacopo Mosca, Chiara Nicoletti e Gabriele Niola. Una settimana intensa, fra cinema, anteprime, star nazionali ed internazionali e le immancabili Tao Class e sezione Campus, divenuti ormai il marchio di fabbrica dell’evento cinematografico taorminese.
Madrina dell’evento Asia Argento, ospite della prima serata e a cui è andato il premio alla carriera. A seguire la proiezione speciale, in versione originale sottotitolata, di Inside Out, del nuovo film Disney-Pixar, diretto dal regista premio Oscar Pete Docter prodotto da Jonas Rivera e con le musiche composte da Michael Giacchino, che uscirà in America il 19 Giugno e in Italia il 16 Settembre. La chiusura del Festival, del 20 giugno, invece è stata affidata al thriller, “600 Miles” (fuori concorso), del regista Gabriel Ripstein con gli attori Tim Roth, Kristyan Ferrer e Monica del Carmen.
Ma quest’anno sono davvero stati tanti gli ospiti, giusto per citarne qualcuno, per la sezione campus Claudio Bisio, Antonello Venditti, Rosario Dawson e Abrima Erwiah, Sergio Rubini e la star hollywoodiana di origini siciliane, Susan Sarandon. Grandi anche le celebrità per le Tao Class: Carlo ed Enrico Vanzina, che hanno raccontato Billy Wilder, Ellen Pompeo; delirio per la lezione tenuta da Richard Gere; e ancora l’attrice Patricia Arquette e Rupert Everett. “ Mi dispiace incredibilmente non essere lì – ha detto il regista Gabriele Salvatores, assente per motivi di salute, ma in collegamento via skype – vorrei potervi stringere la mano uno ad uno. In un film le emozioni non sono sempre il risultato delle riprese o dalla spettacolarizzazione, spesso il segreto sta nelle idee e nei contenuti” – ha concluso, il premio oscar per il film Mediterraneo.
Significativo l’esito riscosso dalla sezione Filmmaker in Sicilia, che ha goduto di numerosi apprezzamenti dal pubblico in sala. Vincitore del Premio Cariddi, decretato dalla Giuria dei Giovani, è stato il documentario, “L’ultimo metro di pellicola” di Elio Sofia, che racconta l’epocale passaggio dalla pellicola in favore della totale digitalizzazione delle filiera cinematografica per come è avvenuto in Sicilia, ultima regione d’Italia a “digitalizzarsi”.
Ma tra i film in concorso anche “La città senza notte”, di Alessandra Pescetta. La pellicola racconta la storia di una giovane artista arrivata a Catania dal Giappone, la quale comincia ad essere rapita dai paesaggi, intrigata dalla vita locale e anche preoccupata da una diversa forma di solitudine. Lontana dal proprio paese sembra ricominciare una vita in un altro mondo, con un altro uomo accanto, senza però riuscire a dimenticare il suo passato. Nel cast tra i protagonisti oltre a Maya Murofushi, anche l’attore di origini paternesi, Giovanni Calcagno, che subito dopo la proiezione del film ci racconta la sua emozione. “Per noi oggi è un giorno davvero importante, – spiega l’attore –perché dopo due anni portiamo sullo schermo ‘La città senza notte’. E’ un film ambientato a Catania, che diventa la città senza notte, appunto.
Il racconto è di Francesca Scotti e parla dell’amore tra questa giovane giapponese scappata da Fukushima, e l’uomo che la accoglie, tentando di scacciare per sempre tutti i suoi demoni. Sono stato molto colpito – prosegue – da questo ruolo maschile così protettivo così pronto ad assorbire il mondo femminile di questa donna sconvolta dalla tragedia nucleare e dallo tsunami in Giappone. Questo personaggio ha un coraggio incredibile, perché arriva ad un livello tale di sofferenza che io non so se nella vita vera avrei. Entrambi vengono risucchiati dalle loro incomprensioni, sono due mondi interiori in conflitto che poi finiscono per incontrarsi. Ma in generale non è un film che parla di un amore in crisi, semmai di una coppia che si ritrova a vivere un’epoca così profondamente segnata da disastri ambientali come Fukushima”. A lavorare nel film girato a Catania, anche una troupe scritturata dagli autori interamente paternese. “Ho scritto – dice Calcagno – io insieme alla regista Alessandra il film. Paternò è una città in cui dentro ci sono tante energie, qualità umane e possibilità capaci di far esplodere progetti straordinari, non per niente la troupe del film è nata proprio da due laboratori di formazione che abbiamo svolto a Paternò. Quando posso – aggiunge – cerco sempre di coinvolgere tramite iniziative la mia città a cui rimango sempre molto legato. La dimensione laboratoriale – evidenzia – è la cosa che ci rende più orgogliosi in questo film, è un progetto condiviso da persone di ogni paese e che gli ha dato grande valore umano” – conclude Giovanni Calcagno.
Per la nuova linea di concorso TaoEdu, invece, che ha presentato titoli rivolti a un pubblico di ragazzi e selezionati in accordo e in collaborazione con il Garante per l’infanzia, Vincenzo Spadafora è stato premiato con il Premio TaoEdu, il docufiction SanBa di Valentina Belli. Il film racconta le storia di Fabio un adolescente di San Basilio, una delle più difficili e problematiche periferie romane.