Tra vecchi palazzi e "regge" abbandonate|Il tour di Davide Faraone alla Zisa - Live Sicilia

Tra vecchi palazzi e “regge” abbandonate|Il tour di Davide Faraone alla Zisa

Tra padiglioni pericolanti, scheletri di strutture oramai adibite a discarica a cielo aperto, locali che ricordano pollai, si trovano anche edifici ristrutturati e immobiliati. Apparentemente pronti, ma lasciati all’abbandono. Davide Faraone, parlamentare in quota Pd, ha condotto i giornalisti in un altro blitz, stavolta ai cantieri culturali della Zisa.

Qui a funzionare sarebbero solo 6 padiglioni sui 19 complessivi. Il tour inizia davanti a un portone in legno. “Qui – spiega Faraone – dovrebbe trasferirsi l’assessorato alla Cultura con una sede distaccata di supporto ai cantieri. È pronta da quattro anni, ristrutturata con fondi del Comune”. Ci sono quadri, scrivanie, sedie, fax, fotocopiatrici, estintori, e persino un telefono funzionante. Ma è tutto fermo. “Il problema – sottolinea il parlamentare regionale – non è tanto quanto abbiamo speso, ma quanto possiamo risparmiare. Attualmente gli uffici dell’assessorato sono in affitto”.

Girando l’angolo si scorge un edificio in ottime condizioni: è l’accademia del cinema. Davanti si trovano però alcuni padiglioni lasciati in disuso. Secondo il dossier stilato da Davide Faraone, a febbraio 2009 il Comune ha stipulato una convenzione con l’accademia di belle arti, di durata 6 anni: Il costo dei lavori di ristrutturazione, sulle spalle dell’accademia, sono decurtati dal costo dell’affitto pagato al Comune. Questi spazi dovrebbero ospitare circa 600 studenti: “Come fanno a muoversi in uno spazio del genere?”.

Proprio accanto a questa struttura  sale un muro al di là del quale un prato e macerie. Al di là di una rete si riescono anche a scorgere i resti di un carro utilizzato per S Rosalia.Vicino alle rovine un altro padiglione, il numero 15 destinato a laboratori artigianali: “Di supporto alla sala cinema  – si legge nel dossier – i locali sono stati arredati con fondi POR per circa 50 mila euro”. Arredi ancora imballati o ricoperti da un discreto strato di polvere, perchè i lavori sono terminati da circa due anni. E la sala cinematografica? Il sito è “chiuso – si legge – per mancaza d’agibilità definitiva di locali”.

Con altri 4 milioni e 648 mila euro provenienti dalla Regione è stato ristrutturato anche il padiglione 19. Qui doveva sorgere il primo Museo Euromediterraneo delle arti contemporanee. Terminato anche questo da due anni, è chiuso. “Mancano adesso la conformità alle normative antinciendio. A breve ci saranno i sopralluoghi – precisa Mario Milone, assessore comunale all’Urbanistica, che questa mattina si è presentato al ‘blitz’ –. Nei primi mesi dell’anno prossimo saremo in grado di bandire una gara, per affidare all’esterno la gestione di questo sito”.

C’è anche lo Spazio Zero, un enorme padiglione ristrutturato assieme ad altri 7 padiglioni con i fondi del sisma 2002. Dal soffitto sta nuovamente crollando intonaco, mentre il resto sembra che nel 2007, anno dei lavori, non sia stato proprio toccato. Anche qui l’assessore Milone puntualizza: “E’ stato destinato  come spazio espositivo, e rientra in un progetto finanziato con i fondi Por”. “Aspettiamo – ha detto Milone riferendosi all’intera area – anche i documenti per la messa in sicurezza stilati dall’Ufficio dell’autonomia siciliana. L’accademia dovrebbe invece ultimare i lavori entro la fine dell’anno”.

La partenza, secondo i tecnici del Comune, dovrebbe essere per la prossima primavera. E il tempo impiegato, normale ammiinistrazione, per la quantità di soggetti in gioco. “Due anni, credo che ci siano anche delle negligenze” afferma Davide Faraone, e aggiunge: “Io non credo che ci siano le condizioni a gennaio perchè la galleria possa essere utilizzata, – ha poi risposto Davide Faraone – non è collaudata e troppi sono i  rischi di crolli di macerie. La messa in sicurezza dei cantieri culturali nella loro complessità non è mai stata avviata, e non mi sembra ci sia alcuna progettazione per avviarla”. E ancora: “Dovrebbe essere la palestra dove si costruiscono i talenti palermitani. Invece è il luogo del degrado e dell’incuria”.


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