Il gup di Palermo Giuseppe Sgadari ha condannato, complessivamente, a 54 anni di carcere, in abbreviato, 10 dei 12 imputati di un maxitraffico di droga tra Sicilia e Argentina. Due gli assolti: Stefano Comandé e Vincenzo La Rocca. La pena più alta (otto anni e quattro mesi di carcere) è stata inflitta a Melchiorre Bongiovanni, accusato di spaccio. Otto anni sono stati comminati a Ugo Boellis, che rispondeva di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, e Vito Giusino, che, secondo gli inquirenti, “arruolava” i pusher per conto dell’organizzazione.
Cinque anni la pena decisa per Girolamo Albamonte, accusato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, sette anni e due mesi a Fabrizio Tabbita, tre anni e sette mesi a Francesco Paolo Randazzo. A quattro anni di carcere è stato condannato Salvatore Franzino, che sarebbe andato in Argentina a fare rifornimento di cocaina per conto della banda, a quattro anni e quattro mesi, in continuazione con una precedente condanna, Silvio Sofia. A Christian Mancino è stata inflitta la pena di due anni e otto mesi. Infine un anno e otto mesi ha avuto uno dei pusher imputati: Gaspare Dardo. Il processo nasce da un’inchiesta coordinata dal pm della dda marcello Viola che scoprì un maxitraffico di cocaina tra la Sicilia e l’Argentina gestito dal boss Salvatore Drago Ferrante che ha patteggiato la pena in continuazione con altre condanne.