Trantino, i nodi: la squadra di giunta e il caso Municipi - Live Sicilia

Trantino, i nodi: la squadra di giunta e il caso Municipi

Il candidato sindaco ha chiesto alla coalizione nomi non chiacchierati e discontinuità con l'Amministrazione Pogliese

CATANIA. Per Enrico Trantino, candidato sindaco del centrodestra, è arrivato il momento delle decisioni che contano. La squadra da presentare alla città, cioè. La lancetta corre e la temperatura al tavolo della coalizione si fa sempre più alta. Il termine ultimo per presentare gli incartamenti è fissato alle ore 12 di mercoledì 3 maggio. E alcuni dossier sono ancora in alto mare.

Trantino detta la linea

Da quanto appreso dal nostro giornale, Trantino avrebbe tirato la linea e chiarito due punti fondamentali. Il primo: segnare una discontinuità con gli ultimi cinque anni d’amministrazione e non partorire una sorta di Pogliese bis, sebbene i partiti siano i medesimi. Il secondo: non avere né in giunta né ai vertici dei Municipi personalità ritenute – così riferisce a microfoni off un bene informato – “chiacchierate”. 

I municipi che scottano

Sono due le presidenze che tengono al momento la coalizione con il fiato sospeso. Stando agli accordi, il Quarto Municipio (San Giovanni Galermo – Trappeto – Cibali) toccherebbe a Forza Italia. Il nome proposto agli alleati sarebbe quello di Rosario Cavallaro, coinvolto nel 2019 in un’inchiesta sul calcio scommesse e da allora in attesa di giudizio. Dirigente dell’Asd Magica di Misterbianco, è saltato dalla sedia quando ha saputo che sono stato sollevati rilievi in merito alla sua candidatura. 

Tanto da convocare una mobilitazione per far pressione su Enrico Trantino. “Faccio un appello a tutti i genitori della Magica, vi chiedo umilmente di venire stasera alle ore 20 in piazza Trento a Catania. Qualcuno vuole infamare la nostra storia, la nostra società. Tutti in tuta, trombe e fischietti”, ha scritto sui social. 

Il caso Spadaro

La Democrazia cristiana nuova di Totò Cuffaro punterebbe invece sul Sesto Municipio (Librino). Anche lì ci sono dei problemi. Il nome in campo sarebbe quello di Salvo Spadaro, eletto in consiglio comunale, nel 2013, in area Enzo Bianco. Allora, la sua candidatura è stata accolta dalle critiche di Catania Bene Comune. “Il capo dei caf di Librino e San Giorgio”, così fu definito. 


Di recente, Spadaro è finito nel mezzo di una polemica sollevata dal deputato regionale Giuseppe Carta (Mpa). Anche perché, nel giro di poche settimane, ha stampato prima i volantini elettorali per il consiglio comunale (dove è attualmente candidato) con il simbolo dei Popolari e Autonomisti e poi con la bandiera crociata dei neo-democristiani. 

Gli assessori

La partita più grossa resta però quella per la giunta. I cinque assessori che Trantino presenterà al momento della candidatura saranno in rappresentanza dei cinque partiti che formano la coalizione. Sergio Parisi, che condivide con il candidato sindaco la tessera di FdI, dovrebbe essere della squadra. Sebbene in continuità con l’esperienza Pogliese, la sua vicenda è strettamente connessa con il lungo tira e molla che ha scandito l’individuazione del candidato unitario del centrodestra.

Una vicenda che ha visto tra i protagonisti anche Pippo Arcidiacono, attualmente ai domiciliari per un presunto caso di corruzione nella sanità catanese. I bene informati dicono però che non sarebbe comunque entrato in giunta. 

I partiti

Per la quota Mpa si fa il nome di Alessandro Porto, già assessore di Pogliese che sta lavorando alla compilazione della lista Popolari e Autonomisti per il consiglio comunale (Giuseppe Lombardo sta curando invece il cartello Grande Catania). 

Per la Lega (il partito di Valeria Sudano, candidata che ha ceduto il passo a Trantino), si fa da tempo il nome del salviniano doc Fabio Cantarella. Anche lui però ha militato nella giunta Pogliese, dettaglio che potrebbe risultare paradossalmente un limite. Non fosse altro che, assieme a quello dello stesso Trantino, sarebbe già il quarto esponente a provenire dalla precedente gestione. Anche per questo motivo c’è chi sta vagliando il curriculum di Sonia Grasso. Un possibile profilo femminile, con alle spalle una doppia esperienza amministrativa a Mascalucia, che potrebbe riequilibrare la dimensione di genere all’interno della squadra. 

Il coordinatore degli azzurri catanesi, l’assessore regionale Marco Falcone, ha l’imbarazzo (ma vero) della scelta. Dentro Forza Italia, sono in tanti a sperare in un ingresso in giunta. Tra questi: Massimo Pesce, Antonio Villardita e Giovanni Petralia (attualmente candidato al consiglio comunale). La Democrazia cristiana nuova non ha trovato ancora la quadra. Nei corridoi girano i nomi dell’ex consigliere comunale e provinciale Carmelo Sgroi e del puntese Mario Brancato


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