Trasferito il medico di base |Venti chilometri per un'aspirina - Live Sicilia

Trasferito il medico di base |Venti chilometri per un’aspirina

Il medico di base di Valledolmo va via ma l'Asp non ne richiede subito un altro proponendo, anzi, ai cittadini di rivolgersi ai medici del limitrofo comune di Alia. Venti chilometri, dunque, anche per la prescrizione di una semplice aspirina o un controllo di routine.

PALERMO – Uno dei tre medici di base che prestano servizio nel comune di Valledolmo, in provincia di Palermo, viene trasferito ma l’Asp non interviene per sostituirlo. Ma non è tutto. La soluzione posta ai cittadini che, non potendo usufruire del servizio presso gli altri due medici presenti sul territorio a causa dello sforamento del tetto massimo previsto per legge, è infatti quella di rivolgersi ai sanitari del limitrofo comune di Alia. E così per una semplice aspirina, una visita ambulatoriale di routine, un esame o un certificato di idoneità allo svolgimento dell’attività sportiva, i cittadini dovrebbero percorrere ben venti chilometri.

Una distanza non di poco conto considerando che alcune categorie di pazienti, in particolar modo anziani e malati cronici necessitano di supervisione e assistenza continua. Senza considerare, inoltre, coloro che sono sprovvisti di mezzi propri e che quindi si troverebbero in notevole difficoltà. A spiegarci il caso tanto curioso quanto, a tratti, surreale è Luigi Favari, primo cittadino del comune di Valledolmo che nei giorni scorsi ha inoltrato una nota al distretto sanitario di Lercara Friddi per chiedere delucidazioni in merito alla vicenda e cercare una soluzione meno drastica per i pazienti.

“Dai calcoli effettuati sulla base dei dati comunicati all’Asp dal mio ufficio anagrafe sulla popolazione residente, rimarrebbero fuori circa duecento persone. La legge prevede una deroga fino al cinque per cento rispetto al tetto dei 1.500 per ciascun medico – fa sapere il sindaco -. Ne rimarrebbero fuori quindi circa 50. In ogni caso, quasi 1.600 mutuati per ogni medico è un’enormità. E’ chiaro che il servizio che potranno offrire sarà carente”.

Parole di fuoco quelle indirizzate alla politica nazionale, rea secondo il primo cittadino di effettuare tagli troppo severi su servizi “fondamentali” quale il diritto alla salute. “La cosa più irritante – sottolinea Favari – è che i tagli e le norme assurde riguardano sempre i diritti dei cittadini mentre la politica e l’apparato burocratico-amministrativo rimangono miopi, per non dire ciechi, ed inerti di fronte agli enormi sprechi che li riguardano direttamente – tuona -. Si taglia e si risparmia nella sanità, mentre i privilegi della casta rimangono un tabù”.

Il primo cittadino assicura infine di aver avuto, ieri, un incontro con il direttore della struttura sanitaria di Lercara Friddi che lo avrebbe in qualche modo rassicurato sulla risoluzione del problema: “L’Asp richiederà all’assessorato regionale alla Sanità la sostituzione del medico, ma non prima di settembre – conclude -. Poi partirà l’iter per lo scorrimento della graduatoria e per la nomina del professionista”. Nell’attesa però, i disagi alla popolazione proseguiranno per oltre un mese.


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