CATANIA – Ripropongono l’idea della tavola rotonda di Re Artù. Sono un gruppo di imprenditori, top manager e docenti universitari che, senza gerarchie, vogliono diventare protagonisti attivi nel loro territorio. Creatori di opinioni (opinion maker). Vogliono scardinarsi dall’alibi semplicistica della rassegnazione e fare pressioni per portare avanti sviluppo e risveglio economico. Obiettivi ambiziosi quelli de Il Tavolo, un organismo nato da qualche anno e che, si prefigge, appunto, di diventare un laboratorio di idee, un costruttore di opportunità. I tavolisti oltre a sviluppare strategie, osservano con spirito critico e costruttivo e sono pronti alla denuncia.
Giuseppe Ursino si fa portavoce del tavolo. “Questa aggregazione di imprenditori, manager e docenti universitari – afferma a LiveSiciliaCatania – si riunisce attorno ad un tavolo senza un capo tavolo. Questo è un approccio che io definisco, usando un termine strettamente catanese, senza ‘polpette’; lontano da un feudalesimo che la Sicilia, purtroppo, non riesce a superare”. Ogni incontro ha per oggetto una problematica diversa: l’ultimo argomento è stato il nodo trasporti. “In Spagna – ribadisce Ursino – il sistema trasporti è gestito da un’unica governance, qui è un delirio. Catania dovrebbe mettere sotto un’unica regia il sistema della mobilità. Capire come far funzionare il porto, che al momento sembra una prigione chiusa, e invece dovrebbe essere aperto alla città. Pianificare come collegare l’aeroporto ed il porto, ed inoltre quali merci destinare al gommato e quali invece alle rotaie. Molte volte – sottolinea Ursino – il treno potrebbe rappresentare un mezzo più veloce ed economico per il trasporto. E’ fondamentale, quindi, potenziare il sistema ferroviario nella prospettiva di creare quel progetto di mobilità integrata, nel modello delle grandi metropolitane”.
Il Tavolo, infine, ha già aperto importanti collaborazioni con l’Università etnea per sviluppare sinergie volte a risvegliare idee tra gli studenti e “creare i nuovi imprenditori di domani”.
