TRECASTAGNI – Cosa ci fanno tre dromedari sull’Etna? A volte, l’amore per gli animali può trasformarsi in risorsa per il territorio se coadiuvata da progetti innovativi, basati sull’esperienza. L’idea è di Santo Fragalà, un 25enne di Catania che dopo aver conseguito la laurea in veterinaria alla facoltà di Messina ha deciso di scommettersi. E di mettere in pratica le sue conoscenze in materia di fauna per creare qualcosa di decisamente atipico per la Sicilia. Nasce così “Gjmàla”, il primo allevamento di dromedari italiano, a due passi dal Vulcano. Il secondo, per intenderci, in Europa dopo quello realizzato da Frank Smits tra i mulini a vento delle campagne olandesi. Complice la passione per l’esotico, l’obiettivo del giovane medico catanese è quello di creare un’azienda che profumi di Oriente.
“Più che di una vera e propria fattoria – precisa Fragalà – si tratta di un santuario didattico all’interno del quale bambini e ragazzi in trasferta con le loro classi potranno intraprendere un viaggio nel mondo delle specie che vivono nel deserto, conoscerne le caratteristiche e comprendere l’importanza nutritiva del latte di dromedario”.
L’articolo di Siana Vanella nel nuovo numero di I Love Sicilia attualmente in Edicola.