PALERMO – I coordinamenti aeroportuali della Filt- Cgil, Uil Trasporti e Legea Cisal esprimono “profonda preoccupazione” per il previsto taglio dell’addizionale comunale che il governo regionale intende varare per gli aeroporti minori della Sicilia e che “di fatto – dicono – penalizzerà l’aeroporto di Palermo a vantaggio dello scalo di Birgi, interamente partecipato, in termini azionari, dalla stessa Regione Siciliana”. Le preoccupazioni sono espresse in una lettera che i sindacati hanno inviato alla Città metropolitana di Palermo e a diversi sindaci del comprensorio nel quale ricade l’aeroporto di Palermo.
La lettera dei sindacati
“Appare singolare ed incomprensibile, infatti, la volontà, dello stesso presidente della Regione, da un lato di continuare, con dichiarazioni stampa, a spingere fortemente, riguardo la privatizzazione della società di gestione dello scalo di Palermo e dall’altro, contestualmente, l’atto di legiferare, favorendo la società di gestione ed il territorio tutto, di un aeroporto, a discapito di un altro che, comunque sia, ricordiamo che, ricade nello stesso territorio regionale, di cui lei stesso è presidente”, si legge ancora.
“Pressioni da Ryanair”
“Non è infatti un caso che Ryanair da anni solleciti, attraverso ben individuati gruppi di pressione, l’abolizione della tassa comunale e la politica siciliana, in un primo tempo contraria, ha finito con il cedere al pressing della compagnia irlandese, creando di fatto un regime di concorrenza sleale tra gli stessi aeroporti siciliani che si ritroveranno ad operare con tariffe differenti”, ancora i sindacati.
Messaggio alla politica locale
Le sigle quindi sollecitano i sindaci del comprensorio nel quale ricade il Falcone-Borsellino “a mobilitarsi in quanto anche il territorio subirà le conseguenze economiche negative di un atto di governo incomprensibile, arbitrario, che innescherà un effetto domino che finirà per deprezzare il valore di mercato dello stesso scalo di Punta Raisi nell’ottica di quella privatizzazione tanto declamata dall’amministratore delegato Vito Riggio”.
Alla luce di tutto questo, i sindacati esortano “i sindaci, i soci della società di gestione, le categorie produttive, la deputazione regionale e la cittadinanza tutta a fare sentire la propria voce affinché – è il messaggio – il provvedimento venga ritirato o comunque sia modificato”. In conclusione i sindacati esprimono “grande preoccupazione per il presente e per il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici” dell’aeroporto di Palermo, ma anche dei lavoratori dell’indotto e delle realtà produttive insediate intorno al bacino aeroportuale palermitano.
Filt- Cgil, Uil Trasporti e Legea Cisal non escludono la necessità “di dovere a breve, in assenza di un intervento legislativo di equilibrio rispetto a quanto evidenziato, intervenire con iniziative eclatanti a tutela dei posti di lavoro del personale aeroportuale”.