"Per evitare guai bastano 350 euro" | Mafia, il vigile coinvolto nel blitz - Live Sicilia

“Per evitare guai bastano 350 euro” | Mafia, il vigile coinvolto nel blitz

Gaetano Vivirito

Ai domiciliari con l'accusa di corruzione è finito anche un commissario della polizia municipale. Si tratta di Gaetano Vivirito, 52 anni. A lui si sarebbe rivolto Antonino Calvaruso, per evitare la chiusura della sua attività. ALL'INTERNO LA FOTO

PALERMO – Trecentocinquanta euro per mettere a posto le cose e chiudere la bocca a quei “crasti” dei suoi colleghi. Ai domiciliari con l’accusa di corruzione è finito anche un commissario della polizia municipale. Si tratta di Gaetano Vivirito, 52 anni. A lui si sarebbe rivolto l’amico Antonino Calvaruso, (personaggio già indagato in passato per mafia e oggi di nuovo finito agli arresti in casa), per evitare la chiusura della sua attività, il parcheggio Europark di Via Paruta, una traversa della parte alta di corso Calatafimi. “Infastidisce parecchio sentire un uomo che indossa la divisa – spiega il procuratore aggiunto Leonardo Agueci – usare parole di disprezzo nei confronti di vigili urbani come lui”.

Così come non erano tenere le parole rivolte alle donne della polizia municipale. Con gli uomini si poteva pure cercare di discutere, ma con le “femmine” in divisa era impossibile ogni contatto con intenti illeciti: “Perché uno quando parla con un maschio… Si parla… Si documenta con l’uomo… Ci mettiamo a confronto e allora lui può capire me ed io posso capire lui… Ma quando ci siete voi altri femmine, siete pericolose…”.

Più facile con gli uomini, ameno che: “Io quello che ribadisco sempre... una mano ce la possiamo dare sempre, però può capitare qualche volta rhe vengono due crasti crasti che non ti mettono in condizione”

Grazie alla mediazione di Vivirito, Calvaruso avrebbe evitato che la sanzione amministrativa facesse scattare la chiusura del parcheggio, dove si sarebbero anche svolti degli incontri fra alcuni degli arrestati nel blitz antimafia Verbero. O meglio, dalla nota di servizio redatta in ufficio sarebbe scomparso l’accertamento eseguito: i poliziotti municipali risultavano “in caserma”.

Sul coinvolgimento del vigile urbano nel blitz antimafia Verbero è intervenuto il sindaco di Palermo Leioluca Orlando: “A nome mio e dell’amministrazione comunale rinnovo la vicinanza e l’apprezzamento per l’operato della maggioranza del Corpo della Polizia municipale di Palermo, che svolge la propria attività con impegno, professionalità, rispetto dell’ordine di servizio e della legalità, e ciò è confermato dall’uso dei termini ingiuriosi che il membro del corpo della Polizia municipale, arrestato oggi, ha usato nei confronti del comandante Vincenzo Messina e dei suoi colleghi. Rinnoviamo, altresì, il nostro apprezzamento per l’ottimo lavoro della Magistratura e dell’Arma dei carabinieri – ha aggiunto Orlando – ribadendo che il Comune di Palermo si costituirà parte civile nel relativo processo e che ho dato disposizioni affinché siano adottati, nei confronti del predetto dipendete comunale, tutti i provvedimenti sanzionatori in sede amministrativa”.

“Episodi di questo genere, pur provocando sfiducia nella cittadinanza e sconforto nella categoria – ha affermato il comandante del Corpo della Polizia municipale di Palermo, Vincenzo Messina – servono ad isolare chi, con il proprio comportamento negativo, offende l’onorabilità e la professionalità degli uomini e delle donne della Polizia municipale che, quotidianamente, con lealtà e dedizione, compiono fino in fondo il loro dovere al servizio della collettività. Da parte nostra, nell’adottare tutti i provvedimenti sanzionatori previsti dalla normativa vigente, contestualmente esprimiamo fiducia nell’operato della Magistratura”.


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