Il tritolo per l'attentato a Di Matteo | Setacciata una strada all'Arenella - Live Sicilia

Il tritolo per l’attentato a Di Matteo | Setacciata una strada all’Arenella

Ieri i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria hanno controllato terreni e ruderi in via Natale Mondo. Dell'esplosivo nessuna traccia.

PALERMO – È una ricerca. Senza sosta e, purtroppo, senza esito. Non c’è traccia del tritolo che doveva servire per l’attentato al pubblico ministero Antonino Di Matteo.

Ieri i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria hanno passato al setaccio i terreni nella zona di via Natale Mondo. Siamo nel rione Arenella, non lontano dai luoghi dove il giorno dell’arresto di Vincenzo Graziano 120 uomini hanno controllato, centimetro per centimetro, vicolo Pipitone, regno incontrastato del clan Galatolo. Un clan che ha perso un pezzo importante con il pentimento di Vito Galatolo.

È stato lui a parlare del tritolo – 200 chili – comprato in Calabria e trasportato a Palermo. Graziano lo avrebbe conservato prima in un appartamento all’Arenella e poi dentro un fusto di metallo nelle campagne di Monreale.

I magistrati di Palermo hanno delegato ai finanzieri il compito di rastrellare entrambe le zone. Ieri si sono trasferiti in via Natale Mondo, una piccola strada senza uscita. Non ci sono edifici abusivi come in vicolo Pipitone, ma palazzine basse di recente costruzione. Alla fine della strada c’è una zona sfuggita alla speculazione edilizia. E anche qui ruderi e capanne.

I finanzieri ci sono arrivati senza seguire le indicazioni di Galatolo segno che, oltre alle dichiarazioni dell’aspirante collaboratore, si battono altre piste. Lo scenario, però, non è cambiato. I sofisticati strumenti di rilevazione non hanno “fiutato” la presenza del tritolo.

Non si sono fatti passi in vanti rispetto alle dichiarazioni rilasciate due giorni fa dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi: “Non abbiamo trovato il tritolo, nonostante abbiamo passato al setaccio un’area vasta che era sotto il totale controllo della famiglia Galatolo. La mancata scoperta dell’esplosivo è una cosa che ci inquieta molto”.


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