ROMA- “Il ripristino per le trivellazioni petrolifere del limite delle 12 miglia dai confini delle aree protette, già stabilito nel 2010 dal governo Berlusconi e poi brutalizzato da quello Renzi, vede il governo ammettere il proprio errore, compiere non un passo, ma una vera e propria capriola all’indietro e costituisce una prima, ma ancora non sufficiente, vittoria contro il rischio di inquinamento del nostro mare”. Lo ha dichiarato il senatore siciliano Antonio d’Alì, vicepresidente di Forza Italia a palazzo Madama, “da sempre in prima linea nella lotta alle trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo”. “E’ certamente frutto di tante battaglie e di sprezzanti risposte, ma anche di tanta sana tenacia. Ora – ha aggiunto – ci attendiamo l’immediata conseguente decisione di blocco dell’iter di tutte le autorizzazioni attivate ai sensi dell’art.38 del cosiddetto Sblocca-Italia. E ci attendiamo altresì che il governo italiano, invece di fare da mosca cocchiera e da grillo parlante per demagogici e inutili trattati internazionali sull’ambiente, si faccia promotore di una seria e concreta azione euro mediterranea per il disinquinamento marino”. (ANSA).
“Trivelle, capriola del governo”
Antonio D'Alì
"Ecco una prima, ma ancora non sufficiente, vittoria contro il rischio di inquinamento del nostro mare".
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo