Lunedì 19 novembre alle ore 17,30 a Palazzo Branciforte dialogo con Giuseppe Ayala condotto da Franco Nicastro nell’ambito delle iniziative collaterali alla mostra “Non li avete uccisi: le loro idee cammineranno sulle nostre gambe. Falcone e Borsellino vent’anni dopo” allestita dall’Agenzia ANSA.
Ayala, autore del bestseller “Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino”, negli anni Ottanta ha fatto parte per tutta la sua durata del pool antimafia della Procura di Palermo. Successivamente è stato deputato e senatore per quattro legislature e sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2000.
Nel suo ultimo libro “Troppe coincidenze”, edito da Mondadori, l’autore riflette su una stagione che si estende sino agli anni più recenti e ci svela che Cosa Nostra, anche se ha rinunciato al tritolo, non è morta. Anzi, lontano dai riflettori, ha ritrovato il suo habitat naturale mimetizzandosi in un’area grigia protetta da silenzi e omissioni.
Fu solo di Cosa Nostra la responsabilità delle stragi del 1992 e del 1993? Perché la mafia decise di rinunciare all’attacco allo Stato? Quale ruolo hanno avuto le istituzioni nella lunga “pax mafiosa ” che dura, ormai, da vent’anni? Per rispondere a questi interrogativi, Giuseppe Ayala ripercorre i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992, ricostruisce le troppe coincidenze che hanno caratterizzato le relazioni tra mafia, “poteri occulti” e politica, disegnando un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato.