Truffa: assolto l'avvocato vero, condannato quello "finto"

Truffa: assolto l’avvocato vero, condannato quello “finto”

A denunciarli è stato un talassemico, ammalatosi dopo una trasfusione di sangue infetto

PALERMO – Assolto l’avvocato vero, condannato quello che avrebbe fatto credere di esserlo. La Corte di appello di Palermo ha scagionato Michele D’Anca, difeso dall’avvocato Enrico Tignini, che in primo grado era stato condannato a un anno.

Stessa pena per Luigi Bertolini, collaboratore di D’Anca, solo che per quest’ultimo la condanna è stata confermata.

I fatti risalgono al 2013, quando Bertolini si sarebbe spacciato per avvocato, pur non avendo il titolo, incassando una parcella da 10 mila euro da un malato di talassemia che aveva fatto causa al ministero della Salute.

D’Anca rispondeva della truffa in concorso perché avrebbe rfforzato la posizione di Bertolini, dicendo di essere suo socio nello studio legale e chiamando avvocato in pubblico. Questa tesi, però, non ha retto.

Non è l’unico processo che li vede entrambi imputati. Finora D’Anca è sempre stato assolto. Sono diversi i clienti talassemici, che si sono ammalati dopo una trasfusione di sangue infetto, che negli anni si sono rivolti a loro per l’assistenza legale.


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