“Serve subito un piano che rilanci il ‘brand Sicilia’ o l’intera filiera turistica sarà spacciata”: con queste parole Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia, lancia un nuovo allarme per le sorti di quello che è certamente uno dei settori più strategici per l’economia isolana che vale il 15 % del Pil regionale e dà lavoro decine di migliaia di lavoratori.
“Seppure non esiste alcun censimento aggiornato che possa quantificare il numero degli addetti del settore, cosa peraltro utile e necessaria, si stima che siano circa 100 mila, di cui oltre 35 mila solo gli stagionali – continua Calabrò – i lavoratori siciliani che vivono di turismo. Dagli alberghi alle strutture termali, dagli stabilimenti balneari alla ristorazione, dalle agenzie di viaggio alle ricettività extralberghiere fino, ad arrivare alle piccole attività commerciali: un esercito di lavoratori che, ad oggi, non hanno alcuna certezza sull’avvio della stagione turistica. Siamo convinti – aggiunge – che la ripresa delle attività debba avvenire nella massima sicurezza, a tutela della salute dei lavoratori e degli utenti, ma quando sarà il momento, dobbiamo farci trovare pronti, perché nessuno può permettersi di perdere anche un solo giorno in più di attività dopo la ripresa. Che si programmino e si indichino, dunque, gli interventi necessari per adeguare le strutture ai protocolli anti Covid-19”.
La Fisascat Sicilia rimarca la drammatica situazione in cui versano i lavoratori stagionali del comparto turistico per i quali “non sono stati pensati interventi governativi sufficienti”. “Ci sono solo timidi segnali e insufficienti – rimarca Calabrò –. La stragrande maggioranza degli stagionali del comparto turistico, una volta concluso il rapporto di lavoro a tempo determinato, rischia di non avere neanche il paracadute degli ammortizzatori sociali, se non per qualche settimana. Questo significa che intere famiglie rischiano la condanna alla povertà”.
Per contenere il più possibile i danni il sindacato ritiene che “il turismo di prossimità possa essere intanto strumento utile da cui far ripartire il settore. Quello della nostra Isola – continua Calabrò – è un incommensurabile patrimonio culturale, enogastronomico e ambientale che se ben gestito, promosso e programmato, può dare un notevole contributo alla ripresa dell’economia Sicilia”.
La Fisascat Sicilia rilancia la proposta del “turismo delle stagioni” per attirare i visitatori tutto l’anno e non solo nella stagione estiva.