Tutino sotto torchio per sette ore | Dagli interventi a Crocetta: la difesa - Live Sicilia

Tutino sotto torchio per sette ore | Dagli interventi a Crocetta: la difesa

Matteo Tutino e il Palazzo di giustizia di Palermo

Davanti al giudice il chirurgo plastico risponde a tutte le domande. Il suo avvocato chiede la revoca degli arresti domiciliari.

PALERMO – Sette ore di interrogatorio. Davanti al gip Matteo Tutino è un fiume in piena. Si difende punto su punto. Rispedisce al mittente ogni accusa.

Gli interventi estetici spacciati per chirurgia plastica? “Sono stati tutti interventi funzionali”, e Tutino cita la lista delle patologie classificate dal ministero della Salute che includerebbero gli interventi di chirurgia estetica fra quelli previsti dai Lea, i Livelli essenziali di assistenza.

I soldi incassati pagati dai pazienti? “Mai chiesto e ottenuto denaro per interventi a Villa Sofia, ma solo per le medicazioni post operatorie eseguite nel mio studio privato. E per altro tutte regolarmente fatturate”.

Il provvedimento disciplinare “insabbiato” dal commissario dell’ospedale Giacomo Sampieri? “Ho sempre dato la mia disponibilità a presentarmi davanti alla commissione disciplinare. Non ho mai sollecitato un un favore a Sampieri che pure conosco da molti anni”.

La ritorsione ai danni del chirurgo Francesco Mazzola “obbligato” a fare il turno di guardia la notte del 31 dicembre? “La direzione sanitaria mi disse che si trattava di un giorno particolare e io applicai la disposizione organizzando il turno”.

La misteriosa presenza del dottor Enrique Ochoia in sala operatoria senza autorizzazione e registrato alla voce ‘osservatore’? “Due medici non si sono presentati in servizio e ho chiesto aiuto al mio maestro, un chirurgo di fama internazionale che era venuto in visita istituzionale”. Su questo punto Tutino ammetterebbe la contestazione, ma la giustifica con una sorta di stato di necessità.

Una domanda del giudice Giovanni Francolini tocca pure l’argomento dell’intervento chirurgico a cui doveva sottoporsi il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che sarebbe stato programmato a Villa Sofia e bloccato dopo che un medico sollevò il problema: “L’intervento è stato eseguito in una clinica privata e comunque si trattava di un intervento funzionale e non estetico”.

Al termine dell’interrogatorio il difensore di Tutino, l’avvocato Daniele Livreri, ha chiesto la revoca della misura cautelare. Il pubblico ministero Luca Battinieri ha espresso “al momento” parare negativo. Il giudice deciderà nei prossimi giorni.


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