Tutino 'all'attacco' dei pm| "Le indagini sono irregolari" - Live Sicilia

Tutino ‘all’attacco’ dei pm| “Le indagini sono irregolari”

Matteo Tutino e l'avvocato Taormina

Il medico adombra sospetti sull'operato dei magistrati.

PALERMO – L’atto d’accusa è durissimo. Matteo Tutino e i suoi avvocati vanno al contrattacco. L’obiettivo è contestare il lavoro dei pubblici ministeri che hanno indagato sull’ex primario dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo. Hanno presentato due esposti, uno a Caltanissetta e l’altro a Palermo.

Il chirurgo plastico è sotto processo per peculato, truffa, abuso d’ufficio e falso. Avrebbe spacciato alcuni interventi estetici come funzionali, favorendo i pazienti che a lui si erano rivolti e provocando un danno alle casse dell’azienda sanitaria.

Il medico, gli avvocati Carlo Taormina e Sabrina Donato incontrano i giornalisti nelle stanze dell’ordine forense, appena finita l’udienza. Ecco il loro ragionamento: la filiera burocratica dalla sala operatoria fino ai rimborsi pagati dall’assessorato regionale alla Sanità per le operazioni è lunga. Nessuno ha mai notato nulla di strano. La Regione è rimasta silente. Eppure se reati sono stati commessi di responsabili individuabili ce ne sarebbero parecchi. Ed invece nei guai giudiziari è finito solo Tutino”.

Proprio su uno di questi passaggi i legali adombrano i sospetti. “Le cartelle cliniche per gli interventi oggetto del processo sono state firmate tutte dal dottore Cuccia, marito del pubblico ministero Claudia Ferrari sostituto procuratore a Palermo – spiega Taormina -. Cuccia ha firmato le cartelle e Tutino di certo non gli ha puntato la pistola addosso. Perché Cuccia non viene tirato in ballo? Magari Tutino sarà pure colpevole e deve andare in galera per questo, ma almeno che ci vada in compagnia”.

Quella di Taormina è una provocazione – forte nel linguaggio ma pur sempre una provocazione – e lui stesso invita a considerarla tale: “Ho grande rispetto per i dottori Battinieri e Ferrari, sono convinto che daranno le spiegazioni necessarie. E noi con loro. il punto è che noi siamo convinti che non sia stato commesso alcun reato. Né da Tutino, né da Cuccia, né da altri”. E per dimostrarlo tirano fuori un elenco con oltre 4 mila interventi come quelli eseguiti da Tutino e riconosciuti dalla Regione.

Da qui l’esposto di Tutino ai pm di Caltanissetta con il quale, aggiunge Taormina, “ci si limita ad esporre i fatti, uno dopo l’altro. Perché un intervento chirurgico a cui viene sottoposto un magistrato (era fra quelli presi in esame dall’accusa, ndr) non configura la truffa e tutti gli altri sì?”. Taormina ribadisce che spetta ad altri trarre le conclusioni e dare le risposte.

Chi, invece, si è fatto un’idea precisa è proprio Tutino che ha sempre ribadito l’idea di essere rimasto vittima di accuse strumentali. Peggio, di un complotto ordito per bloccare le sue denunce sulla presunta mala gestio dell’ospedale: “Teniamo zitto Tutino, per questo mi hanno arrestato”. I passaggi dell’inchiesta a sui carico, ed è un dato che va sottolineato per dovere di cronaca, hanno passato il vaglio del giudice per le indagini preliminari, del Tribunale del Riesame e della Cassazione che ha respinto i ricorsi dei legali.

Il chirurgo, medico personale del governatore Rosario Crocetta, quando parla del clima di cui sarebbe vittima ricorda anche il caso della conversazione fantasma nel corso della quale Tutino avrebbe detto, senza provocare alcuna reazione in Crocetta, che l’assessore regionale Lucia Borsellino “va fatta fuori come il padre”. Frase la cui esistenza è stata smentita dai pm. Almeno su questo punto, però, il chirurgo e i magistrati di Palermo la pensano alla stessa maniera.

Tutino ha preso carta e penna e scritto un esposto al procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi in cui chiede di rinunciare alla contestazione dei reati mosse nei suoi confronti oppure di rivolgerla ad altri. E cioè a Cuccia. Lo Voi ha subito girato l’esposto alla Procura generale di Palermo e alla Procura di Caltanissetta. Lo Voi, infatti, già nell’agosto 2015 decise di astenersi dall’inchiesta, il cui coordinamento è passato ai colleghi nisseni. Uno degli indagati, il primario di Cardiologia Nicola Sanfilippo, è un suo amico di vecchia data. Sanfilippo era finito nel registro degli indagati perché si era ipotizzato un suo coinvolgimento nel presunto insabbiamento di un procedimento disciplinare contro Tutino. L’inchiesta su Sanfilippo è stata poi archiviata.

Nell’esposto indirizzato a Lo Voi, conclude Taormina, “abbiamo interessato anche il procuratore di Palermo affinché Luca Battinieri (il pm del processo, ndr) non si occupi più dell’inchiesta, fino alla pronuncia di Caltanissetta. Durante la scorsa udienza, inoltre, a sostituire Battinieri per una parte è stata la dottoressa Ferrari che ha avuto un parte attiva”. Il pm, in quell’occasione e in virtù di una casuale turnazione chiamata a sostituire il collega fuori per servizio, si era riservato sulla richiesta di acquisizioni di alcuni documenti della difesa.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI