PALERMO – Da un lato dice che non ci dorme la notte, popolata dagli incubi che assumono le sembianze di commissari e burocrati da nominare. Dall’altro, però, il governatore Rosario Crocetta continua, imperturbabile, nella sua raffica di nomine, casella dopo casella, un risiko che permette al presidente di occupare tutti i centri di potere. Nomine dovute per legge, per carità, le ultime ratificate sull’ultimo numero della Gazzetta Ufficiale della Regione.
Così ecco le conferme dei dirigenti regionali Lucio Oieni e Giuseppe Amodei, rispettivamente commissari dell’Ersu di Messina e di Palermo. Ecco la nomina di Filippo Nasca a commissario della Crias, al posto di Maria Amoroso. Ecco la nomina di Cecilia Calderaro a commissario liquidatore della Fiera di Messina, ente che da un paio di legislature i vari governi hanno promesso di sciogliere ma che distribuisce ancora le sue indennità di funzione a presidenti o commissari.
Dario Lo Bosco, già presidente dell’Ast, è stato, invece, confermato alla guida da commissario della Camera di commercio di Catania, mentre Sebastiano Gurrieri, già candidato all’Ars nella lista Crocetta presidente, ha ricevuto la proroga per dirigere quella di Ragusa, anch’essa commissariata. Sulla gazzetta infine ecco la conferma della nomina di Gianni Silvia alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana al posto di Ester Bonafede, l’assessore che ha lasciato tra le polemiche la guida della Foss per dedicarsi a tempo pieno all’assessorato alla Famiglia.
Nomine, come detto, dovute per legge ma che alimenteranno di certo le polemiche sulle scelte discrezionali di Crocetta, il quale in questo week end ha annunciato la sua idea – da realizzare entro una settimana – di istituire una sorta di albo di burocrati, consulenti, esperti dal quale attingere per le nomine della pubblica amministrazione: “Faremo un albo unico – ha detto Crocetta- dal quale tutti, presidente e assessori, dovranno e potranno attingere per la scelta delle persone da indicare come amministratori e commissari in enti controllati, societa’ partecipate e anche nei comuni”.
Un albo di “eletti” selezionati attraverso test scritti e orali prima della valutazione da parte di una commissione. Scelte che per il governatore non sarebbero più discrezionali: “Non ce la faccio più a essere messo nel tritacarne delle polemiche anche quando la mia scelta cade su tecnici di alto profilo”. Il riferimento è alle recenti polemiche seguite alle nomine di Alfonso Cicero all’Irsap, Antonio Ingroia a Sicilia e Servizi, Lucia Di Salvo a Riscossione Sicilia e Rosario Basile all’Irfis.
Il nuovo corso crocettiano già non piace però, soprattutto ai suoi alleati. Giovanni Panepinto del Pd ritiene che il presidente deve prendere le decisioni, “per questo è stato votato, l’importante è che parli un po’ di più con la sua maggioranza”. La butta sul sarcasmo invece il deputato ennese del Pd Mario Alloro: “Bella l’idea del presidente Crocetta di istituire un albo per le nomine di sottogoverno, peccato che le abbia già fatte tutte: dalla Crias all’Irfis, dall’Esa a Interporti Sicilia, dall’Irsap a Sicilia e-Servizi alla Seus, giusto per fare qualche esempio, Crocetta ha già piazzato suoi uomini ovunque”. Secondo Alloro, parlamentare vicino all’ex senatore Crisafulli, “se è coerente con ciò che dice e se davvero vuole eliminare la famigerata ‘manciugghia’ della quale tanto parla, il presidente della Regione aggiunga una postilla alla norma che intende proporre: contestualmente all’entrata in vigore dell’albo, si azzerino tutte le nomine effettuate fino ad ora. Potrebbe essere l’occasione per individuare personalità di alto profilo e con competenze reali e specifiche nei posti chiave per il funzionamento della Regione. Altrimenti – conclude Alloro – saremmo di fronte all’ennesimo annuncio ad effetto, contraddetto dai fatti”.

