Coperti da una melassa nera, crudele e cupa sette uomini e donne si stagliano contro un limpido cielo estivo, il mare ai loro piedi. Inizia così, dalla spiaggia di Mondello a Palermo, il viaggio – e in questo caso la realtà aderisce perfettamente alla metafora– che porterà la barca a vela “Luna”, battente bandiera Greenpeace, e il suo equipaggio alla volta delle principali gemme sul mare in Sicilia. “U Mari nun si spirtusa” tour Sicilia 2012 ha un chiaro obiettivo: dire no alla trivellazione dei fondali del Canale di Sicilia.
Dal rapporto “Meglio l’oro blu dell’oro nero”, disponibile online sul sito di Greenpeace, si evince come la priorità è evitare una catastrofe come quella causata dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico: l’impatto di un disastro ambientale nel Mediterraneo toccherebbe non solo la biodiversità del mare, ma anche l’economia (il 17% del settore ittico nazionale viene prodotto dal 40% della flotta regionale siciliana, per non parlare delle elevatissime percentuali del settore turistico). Le compagnie petrolifere pagherebbero poco più di 66 mila euro di canone per far ricerche e in caso di estrazione di idrocarburi in mare, l’aliquota da versare allo Stato sarebbe poco più del 4 per cento ma con un’esenzione totale delle prime 50mila tonnellate. Dunque il trucco è fin troppo semplice: estrarre al limite e non versare l’aliquota.
Greenpeace crede che la sensibilizzazione sia la via per il successo, sebbene delle 29 richieste di trivellazione fatte per un’area di circa 10mila chilometri quadrati, ne siano già state concesse undici. Ed ecco che l’operazione “Diccillu o’ sinnacu” chiama in causa i primi cittadini: l’obiettivo è convincerli a firmare un appello rivolto al ministero dell’Ambiente per bloccare le concessioni alle aziende petrolifere e proteggere l’enorme ecosistema del Mediterraneo.
Senza alcun dubbio, la sicilianità permea questa nuova missione di Greenpeace. Dopo la prima evocativa tappa del 13 luglio nel capoluogo siciliano, i ragazzi ricoperti di petrolio hanno fatto tappa a Trapani. La prossima sarà a Marsala, per poi tornare, durante il week-end, nel Trapanese, a San Vito Lo Capo, in occasione della IV edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival. “Luna” aggiusterà la propria rotta verso Sciacca, Agrigento, Pozzallo, Vendicari, Noto e Catania.
Queste sono le 10 tappe del “NoAlleTrivelleTour”, un modo per far sentire la voce ambientalista della Sicilia, solcando luoghi capaci di far riscoprire l’importanza di una natura mai soggetta all’uomo.