Ucraina, la mamma e la bambina bloccate: 'Domani a Palermo'

Ucraina, la mamma e la bambina bloccate: ‘Domani a Palermo’

Il wa della speranza. Ecco le ultime novità sulla storia che abbiamo raccontato.

La notizia che apre uno spiraglio di speranza la offre con un whatsapp Luisa Asero, una delle maestre della piccola Elisa, in contatto con la famiglia della bimba, sospesa nel tragico limbo della guerra in Ucraina: “L’unione fa la forza, Elisabetta e la sua mamma la signora Elena si trovano a un chilometro dal confine polacco. Una ragazza ha fatto tantissimo, da quello che ho capito le ha anche raggiunte. Andranno ad abitare a casa di questa ragazza di nome Anna e troveremo il modo, una volta in Polonia, di farle arrivare a Palermo. Grazie a tutti”. La successiva telefonata di conferma offre qualche dettaglio in più: “Anna è stata contattata, non so per quali canali, e si è messa a disposizione, credo che sia andata a prenderle e le ospiterà, fino al ritorno”.

La storia è quella che abbiamo raccontato. Una mamma, Elena Pastux, che parte da Palermo per andare a prendere l’altra figlia, a Kiev, con lei c’è Elisabetta, Elisa, la bimba di otto anni, disabile e con gravi problemi di salute. Il papà non è a Palermo ed è bloccato dalla quarantena per Covid. Il viaggio di ritorno non è semplice, tra un passaggio in ospedale, al confine, e la difficoltà di raggiungerlo.

Lo stesso padre di Elisa e marito di Elena ha lanciato a LiveSicilia.it un drammatico appello: “Sono molto preoccupato – ha detto Ciro Barbato -. Con Elena ci siamo conosciuti nel 2011, io ero a Kiev e lavoravo sempre come pizzaiolo. Siamo andati via perché la situazione non è mai stata tranquilla. La nostra bambina è delicatissima, può mangiare solo in bianco, quando sta male non può ingerire nemmeno acqua. Sono alla frontiera e avranno bisogno di qualcuno che le accompagni all’aeroporto per tornare a Palermo. Vi prego, non abbandonateci”.

Adesso sembra, dalla segnalazione che abbiamo ricevuto, che lunghi momenti di ansia stiano per terminare. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si è attivato con la Farnesina e non da solo. Tanti sono stati i contatti frenetici in queste ore. Nella speranza di un lieto fine. “Ci sentiamo un po’ meno soli”, dice Luisa. E Dio solo sa quanto ce n’è bisogno, mentre i bambini muoiono a Kiev.

AGGIORNAMENTO

Un wa della signora Elena: “Sto a Polonia. Mi hanno aiutata volontari, dottori i e poliziotti di Ucraina. E una signora polacca. Fatti passare senza turno. Stiamo adesso in posto per tutti chi venuto da Ucraina. Bambina raffreddata. Domani c’è aereo diritto da Krakow a Palermo. Ma dobbiamo comprare biglietto”.


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