Udienza rinviata a ottobre,| quando il reato sarà prescritto - Live Sicilia

Udienza rinviata a ottobre,| quando il reato sarà prescritto

Prescrizione inevitabile per due ex membri del Consiglio di amministrazione della società che si occupa della raccolta dei rifiuti.

Amia, il processo per falso in bilancio
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Il processo è rinviato al prossimo 8 ottobre. Quando sarà ormai inutile celebrarlo. Il reato di falso in bilancio si prescrive il 27 luglio. Assoluzione inevitabile dall’accusa di falso in bilancio per gli ex componenti del Cda dell’Amia Paola Barbasso Gattuso e Vincenzo Gargano.

Il procedimento ha subito uno stop quando era in corso con il rito abbreviato. Il giudice per l’udienza preliminare aveva invitato il pm a riformulare le accuse. Inizialmente la Procura aveva individuato nell’aumento della retribuzione degli imputati, legata all’illegittimo incremento del bilancio della società, l’ingiusto profitto richiesto dalla legge per la configurazione del falso in bilancio. Ingiusto profitto che successivamente era stato legato alla “sopravvivenza della società Amia spa”. Avere evitato, infatti, la liquidazione della azienda, simulando un capitale fittizio, avrebbe permesso agli imputati di “permanere negli incarichi societari”.

Tra udienze, rinvii, e passaggi di fascicolo sono, però, trascorsi cinque anni prima che il processo giungesse in Tribunale. E la prescrizione incombe. “Chiederemo ugualmente l’assoluzione nel merito – spiega il legale di Gargano, l’avvocato Salvo Priola (l’altro imputato è difeso da Sergio Monaco) -.Gargano non faceva parte del Consiglio di amministrazione quando sarebbero stati commessi i reati oggetto del processo. In più, è bene ricordarlo – conclude il legale – successivamente il mio assistito si è dimesso dal Cda rinunciando a indennità e stipendio”.

Si tratta dello stesso filone d’inchiesta che per altri imputati è giunto a conclusioni processuali diverse. Sono stati, infatti, già condannati, tra gli altri, l’ex presidente dell’azienda, Enzo Galioto, e l’ex direttore generale Orazio Colimberti. Un’inchiesta che si è arricchita di un altro capitolo. Ai vecchi vertici della società che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, il pubblico ministero Carlo Marzella ha notificato un provvedimento di chiusura delle indagini in cui si ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta. E su questo non incombe la prescrizione.


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