Una fiaccolata per Gabriele| Il parroco: "State attenti" - Live Sicilia

Una fiaccolata per Gabriele| Il parroco: “State attenti”

Una fiaccolata organizzata dai compagni di scuola per ricordare Gabriele Scalia, il giovane centauro morto in un incidente stradale sabato scorso a piazza Croci. “Gabri tutti insieme qui con te”, si leggeva su uno striscione portato dai genitori e dal fratello Giorgio. “Ai ragazzi con i motorini dico state attenti. Basta un attimo perché accada quello che nessuno vuole”, ha affermato il parroco che conosceva Gabriele.

l'incidente a piazza croci
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PALERMO – E’ partita da via Vittorio Alfieri e si è conclusa a piazza Croci la fiaccolata in memoria di Gabriele Scalia, il diciassettenne morto in un tragico incidente sabato scorso nel centro di Palermo. Centinaia di ragazzi hanno preso parte alla manifestazione, non soltanto gli alunni del liceo Cannizzaro, ma anche ragazzi che non lo conoscevano. “Non conoscevo direttamente Gabriele Scalia, sono un amico di Edoardo – ha affermato Giorgio Lo Verde, studente del liceo artistico Catalano – Siamo presenti perché tutta la nostra classe vuole unirsi a questo immenso dolore. Edoardo ha saputo di Gabriele tre giorni dopo l’accaduto ed è stato abbastanza traumatico per lui e vogliamo stargli accanto.”.

“Gabri tutti insieme qui con te”, è la scritta stampata su uno striscione portato dai genitori di Gabriele e dal fratello Giorgio. Ad aspettare il corteo a piazza Croci c’era Edoardo, il ragazzo che era in moto con Gabriele il giorno dell’incidente. È riuscito a dire soltanto che lui era il suo migliore amico e che stavano sempre insieme, poi è scoppiato il pianto. “Gabriele è il mio migliore amico – ha affermato – il giorno in cui ho saputo che non c’era più ho scritto un cartellone. Lui mi illuminava le giornate con il suo sorriso, adesso me le illuminerà dall’alto”.

“Con questa fiaccoltata vogliamo ricordare Gabriele per il suo sorriso e per la persona meravigliosa che era – ha affermato Mirko Cortigiano, un compagno di classe di Gabriele – Lui ci sosterrà sempre. A scuola guardando il banco vuoto proviamo una grande nostalgia, ma i professori ci stanno aiutando a superare questo grande dolore”.

Presenti alla manifestazione anche i professori di Gabriele e la vicepreside del liceo Cannizzaro. “Questa manifestazione è molto importante, è stata direttamente proposta dai ragazzi e noi l’abbiamo subito supportata – ha affermato Alberto Ferrara, il professore di italiano di Gabriele – io sono accorso subito sul luogo dell’incidente ed ho visto tutto. Sono rimasto lì fino alla fine. Sono stato molto vicino ai ragazzi e loro sono stati vicini a me. È anche un modo per fare vedere ai ragazzi come affrontare questi grandi dolori”.

Non hanno trattenuto il pianto i genitori di Gabriele quando la fiaccoltata ha sostato davanti il liceo ed è stato portato fuori il banco con i fiori. I compagni hanno lasciato dei pensieri su quel banco dove una settimana fa sedeva il loro compagno. “Gabriele sei il nostro sorriso”, “Gabriele per noi sei indimenticabile, tutte le cose che farò avranno dentro un po’ di te”. Poi la campanella è suonata ed è partito l’applauso. “Gabriele salirà dopo, lui era sempre in ritardo” hanno affermato i compagni singhiozzando. Da via Arimondi il corteo si è immesso in via libertà fino ad arrivare a piazza croci. Ad accogliere la fiaccolata nel viale una cinquantina di motori per ricordare il giovane centauro.

“Se questo è stato un luogo di morte è stato anche un luogo di resurrezione – ha affermato il parroco della chiesa di via Sciuti – La vita deve essere preservata in maniera adeguata. Ai ragazzi che guidano i motori dico state attenti, perché in un attimo può succedere quello che nessuno vuole”. Nonostante il dolore il padre di Gabriele è riuscito a leggere una lettera in onore del figlio. “Gabriele non è morto, Gabriele è scomparso alla percezione dei nostri sensi. So che lui col suo sorrisetto ha preso in giro anche il male assoluto. La morte lo ha avuto nelle sue mani soltanto al momento dell’impatto, adesso è passato in una vita migliore in cui non si soffre. Da sabato scorso due parole hanno preso un significato importante per me: più e mai. Non avremmo più la possibilità di ascoltare la sua voce e non avremo mai tutto quello che avrebbe potuto fare dopo. Aiutiamoci ricordando sempre il suo passato e immaginando il suo futuro. Grazie Gabri un bacio, ti amo”.


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