Una "talpa" avvisò gli amici | "Stanno arrivando" - Live Sicilia

Una “talpa” avvisò gli amici | “Stanno arrivando”

La macchina dei controlli fa acqua da tutte le parti. E le cose peggiorano se i controllori diventano conniventi. In un'intercettazione l'avviso via telefono a Elio Sauta (nella foto): "Vedi che stannu vinennu...".

L'inchiesta di Messina
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PALERMO – La macchina dei controlli fa acqua da tutte le parti. E le cose peggiorano se i controllori diventano conniventi.

La mattina del 27 dicembre 2012 squilla il telefonino di Elio Sauta, dominus dell’Aram e fra i dieci arrestati dell’operazione. “Buongiorno Ispettore”. E l’ispettore risponde: “… ascoltami, ascoltami… ascolta bene… apriti boni i ricchi… vedi che stanno vinennu…”. Sauta prosegue nella conversazione: “… ma noi siamo chiusi… no, possono… può venire chiunque ma noi siamo in ferie… siamo in ferie fino al sette… ve l’abbiamo fatta la comunicazione di sospensione… poi potete anche venire… ci mancherebbe apriamo a tutti va bene?”. La sua loquacità al telefono suscita il rimbrotto dell’ispettore: “… ancora… che dici chiudi? e basta…”. Messaggio ricevuto: “Ho capito”.

La presunta “talpa” viene individuata in Carlo Isaja, dipendente dell’Ispettorato del Lavoro di Messina per il quale il giudice ha stabilito la sospensione per due mesi dal lavoro. Ed in effetti la mattina del 27 dicembre gli ispettori dell’assessorato regionale alla Formazione fanno visita all’Aram. L’ente è chiuso e Sauta, che si fa trovare sul posto, promette che si metterà a disposizione dei controllori al rientro dalle vacanze per spiegare loro come ha speso i finanziamenti.

Che ci sia confidenza tra Isaja e i personaggi che gravitano nel mondo della Formazione a Messina emerge da una serie di conversazioni. Emblematica è quella in cui l’ispettore tranquillizza Elena Schirò della Lumen Onlus e moglie del deputato regionale del Pd, Franco Rinaldi. Non bisogna preoccuparsi del clamore delle inchieste giornalistiche sulla malaformazione: “Passerà tutto… Elena… non ti preoccupare… passa tutto… il tempo ci vuole… Ma ti capisco perfettamente…perché so… tutto… tutto quello che sta succedendo… ma è così… capisci… Per ora si è in mezzo a una situazione… che va… va soltanto… lo sai che cosa!?…Del resto… è giusta il vostro modo… di… fare… il silenzio…e basta… In questo caso… va soltanto il silenzio… il silenzio… per quanto riguarda me… conta più de… di quanto uno può… perché il silenzio lo sai a che cosa porta …a dimenticare facilmente…”. La stampa, però, non ha dimenticato e le inchieste giornalistiche, così come le indagini penali, sono proseguite incessanti.

Il giorno dopo l’ispezione Sauta contatta Venerando Lo Conti, direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Messina. Una conversazione che gli investigatori definiscono “significativa per quanto irrilevante dal punto di vista penale”. I due, quindi, si lasciano andare a qualche commento sulla attenzione rivolta alla Formazione. Lo Conti spiega che i controlli partono dall’alto: “Elio non c’è nessun problema… noi… siamo partiti perché… perché non vorrei… per ora Crocetta impera, per ora Crocetta impera… a Messina ci sono 32 enti e dobbiamo farli tutti… e dopo Nelli Scilabra ha disposto così….e poi Nelli Scilabra cu sapi cu è”.

 


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