Università, Prefettura e Tribunale: percorso di crescita con i giovani

Università, Prefettura e Tribunale: percorso di crescita con i giovani

Tirocini e collaborazioni, studentesse e studenti accanto ai magistrati.

CATANIA. Avviati i tirocini curriculari e le attività di collaborazione didattica e formativa dell’Università con la Prefettura e il Tribunale etnei.
Illustrati, stamattina, al Palazzo centrale d’ateneo, in piazza Università, i percorsi di collaborazione e di tirocinio tra Università, Prefettura e Tribunale dai direttori dei dipartimenti di Giurisprudenza e Scienze politiche e sociali, Salvatore Zappalà e Pinella Di Gregorio, insieme ad alcuni allievi che stanno già svolgendo le attività didattiche e formative.
Presenti alla illustrazione dei percorsi formativi  il rettore e la prorettrice dell’Università, Francesco Priolo e Francesca Longo, il prefetto Maria Carmela Librizzi e il presidente del Tribunale Francesco Saverio Maria Mannino.

“Una osmosi tra il mondo del lavoro e quello universitario – dice il Prefetto Maria Carmela Librizzi – che serve sia alle pubbliche amministrazioni per avere un contatto con quello spirito entusiasta dei nostri giovani, sia ai ragazzi stessi per confrontarsi con il lavoro negli uffici pubblici ed anche in quello delle imprese. Ed è significativo e importante il proseguo di questi percorsi che noi attuiamo dal 2007”.

Francesca Longo è la prorettrice dell’università etnea: “Nei corsi di laurea è, ormai, obbligatorio fare dei tirocini e farlo con le Istituzioni che hanno un contatto costante con il nostro territorio diventa, per le nostre studentesse e per i nostri studenti, un percorso molto formativo”.
Francesco Saverio Maria Mannino è, invece, il presidente del Tribunale etneo “non è solo un approccio con il mondo delle Istituzioni, ma con il mondo del lavoro.

Gli studenti che hanno partecipato agli stages all’interno del Palazzo di Giustizia si sono approcciati alle cancellerie, alle aule del Tribunale e accanto ai Magistrati.
Una conoscenza pratica e professionale che, tutti loro, potranno “spendere” all’interno dei curricula”.


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