M5S presenta un esposto: |"Terreno in cambio di abbonamenti" - Live Sicilia

M5S presenta un esposto: |”Terreno in cambio di abbonamenti”

Una serie di passaggi intricati che evidenzierebbero alcune violazioni in relazione alla realizzazione di un parcheggio a servizio di un centro di raccolta rifiuti e a un centro sportivo in zona Trappeto, costruito in area che Piano regolatore indica come verde pubblico, mai espropriata.

san Giovanni la punta
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L'area di Trappeto interessata dai lavori

CATANIA – Un corposo esposto per segnalare numerose, presunte, anomalie. Lo ha presentato stamattina il senatore pentastellato Mario Giarrusso, insieme alla consigliera comunale di San Giovanni La Punta, Giusi Rannone, e all’avvocato Christian Petrina, per denunciare la gestione della cosa pubblica e del territorio nel comune etneo, in relazione alla realizzazione di un parcheggio, che dovrebbe servire un futuro Centro comunale di raccolta dei rifiuti, e alla convenzione che l’amministrazione ha stipulato con la ditta che sta realizzando l’opera, in relazione a un centro sportivo realizzato dalla stessa in quello che il vigente Piano regolatore indica come verde pubblico. Una vicenda complessa, su cui i rappresentanti del Movimento 5 stelle chiedono alla magistratura di fare luce. 

Una serie intricata di passaggi che evidenzierebbero alcune violazioni, anche a livello di Consiglio comunale dove, tra l’altro, la vicenda portata alla luce dalla Rannone, avrebbe fatto innervosire più di una persona. Tutto prende il via quando la consigliera interroga il sindaco Bellia sulle della bambinopoli Peter Pan di Trappeto, in stato di abbandono. “Non ho ricevuto risposta – spiega Rannone – ma ho scoperto che, sebbene la manutenzione fosse inserita nel piano del verde della Multiservizi puntese, già c’era il progetto di questa amministrazione di demolirla per fare posto a un parcheggio”. Una struttura, quest’ultima, sulla quale i pentastellati chiedono di vedere chiaro, in particolare “Per quanto attiene il profilo relativo alla legittimità del ricorso all’art. 11 della L.241/90 per realizzare opera pubblica consistente nel CCR (nello specifico del solo stralcio relativo al parcheggio)” – si legge nell’esposto.

La conferenza stampa

“Cerchiamo di ricostruire la vicenda – prosegue Rannone – e scopriamo che, dieci giorni prima del rinnovo del Consiglio comunale, con una delibera di Consiglio, viene inserito il Centro comunale di raccolta nel Piano triennale Opere pubbliche, anche se non è inserito nell’elenco annuale”. Nel progetto però non risulterebbe il parcheggio, infrastruttura che, invece, si sta realizzando per un importo “che va dai trecento mila euro ai cinquecento – sottolinea l’esponente del Movimento cinque stelle. Abbiamo chiesto il progetto definitivo ma non lo abbiamo avuto – continua. Ci hanno consegnato il progetto preliminare dove non risulta il parcheggio”. 

Dunque, secondo quanto si legge nell’esposto, “il soggetto privato attuatore MGF, in luogo di versare i contributi concessori relativi alla realizzazione di un intervento produttivo – quantificati in circa 165 mila euro, utilizza lo “scomputo degli oneri” per realizzare lo stralcio di un Opera Pubblica (nella fattispecie il parcheggio del Centro di ravvolta, incongruo nella logica di un Ccr, che non richiede invero aree per stallo di oltre 150 autovetture!) non inserita nel programma triennale e che in realtà si configura come opera accessoria ed indispensabile all’impianto sportivo, che vanta 3.000 abbonamenti già il giorno della inaugurazione, e a tutto vantaggio dello stesso”. Queste le presunte violazioni. Nell’atto si legge anche che, a pochi giorni prima della scadenza del Consiglio comunale, precisamente il 20 maggio 2015, l’assemblea civica approva il Piano Triennale delle Opere Pubbliche “in cui viene inserita la previsione di realizzazione di un Centro Comunale di Raccolta in Via Verdi angolo Via Deodato in Trappeto, senza che in tale sede venga menzionato il progetto di realizzazione di parcheggio annesso all’area di stoccaggio (come invece annunciato nella successiva delibera di Giunta del 28 maggio 2015).  Per di più, la realizzazione del Ccr non è nemmeno riportato nel Piano Annuale delle Opere pubbliche – si legge ancora – ciò a dimostrazione della non urgenza, per l’anno in corso, della sua realizzazione”.

Un atto non urgente, che il senato cittadino non avrebbe dovuto trattare a pochi giorni dalle elezioni. Ma si legge anche altro. “Il 21 maggio 2015 (il giorno dopo la seduta del Consiglio Comunale che ha approvato Il Piano triennale delle OO.PP.), la società MGF S.r.l. presenta la richiesta di realizzazione di un’opera pubblica a scomputo degli oneri e precisamente, alla progettazione esecutiva, con oneri a proprio carico dell’area di stoccaggio rifiuti limitrofa a quella di proprietà del richiedente e alla realizzazione dell’annesso parcheggio. Infine il 28 maggio, con delibera Giunta viene confermato l’interesse pubblico delle opere da realizzare e della richiesta presentata dalla società M.G.F. S.r.l., ed, infine, irritualmente promosso l’avvio dell’accordo sostitutivo con la medesima società “per la realizzazione dell’intervento pubblico inerente la sopracitata area di stoccaggio”. Del cui Progetto Definitivo ”a tutt’oggi, in pieno svolgimento dei lavori di realizzazione del parcheggio non v’è traccia” – prosegue l’esposto. Non risulterebbe, inoltre, neanche la Vas a supporto del progetto.

Insomma, si realizza il parcheggio – il cantiere apre ufficialmente il 14 dicembre – mentre non sembra esserci traccia del centro di raccolta, né della bambinopoli, spostata in fondo alla via verdi. Il 9 gennaio viene inaugurato l’impianto sportivo, realizzato dalla M.G.F. S.r.l., intorno al quale i rappresentanti del Movimento 5 stelle, puntano i riflettori. La struttura sorgerebbe infatti in terreno identificato, nel Prg vigente, come verde pubblico attrezzato. Il Comune dovrebbe espropriarlo ma non lo fa. Anzi, avrebbe stipulato la convenzione con il privato proprietario senza che il pubblico ne abbia vantaggi, data la contropartita: 50 abbonamenti e l’uso sporadico dell’impianto. Questa la tesi sostenuta nell’esposto. Considerato che il territorio non può essere oggetto di baratto (come invece sembra essere) – si legge ancora nell’atto – è assolutamente imprescindibile che vi siano delle argomentazioni atte a sostenere l’utilità urbanistica dell’accordo procedimentale su cui è stata incardinato tutto il procedimento. Tale utilità non può certo ascriversi agli esigui vantaggi pubblici di seguito elencati: 50 abbonamenti annui, monosettimanali, per la palestra; l’uso per circa tre ore antimeridiane, tre volte la settimana, di un campo di calcetto su 4; l’uso della piscina per pubbliche manifestazioni per due eventi annui di massimo un giorno cadauno (eventi nei quali si coglie più un evento promozionale, piuttosto che una pubblica utilità)”.

Un’azione in cui il vantaggio sarebbe tutto del privato che, in tutto questo, manterrebbe la proprietà dell’area gravata da esproprio, ricavando profitto. “E’ facilmente percepibile il danno subito dal Comune e dai suoi cittadini, nel vedere il proprio terreno destinato a verde pubblico, e quindi espropriabile, secondo quanto previsto nel Prg, ed invece utilizzato a scopo di lucro privatistico, senza alcun concreto vantaggio pubblico, a dispetto di quanto normativamente previsto – riporta il documento dove viene specificato, tra l’altro, che “Per convertire una superficie già destinata a verde pubblico, ad un uso privatistico, autorizzato con la procedura dello SUAP è normativamente richiesta o una variante Urbanistica e/o un’adeguata motivazione della rilevanza dell’interesse pubblico”.

Un passaggio del verbale del consiglio comunale

Il 25 gennaio c’è il Consiglio comunale. “Io chiedo cosa stesse succedendo, dal momento non c’è un progetto definitivo sul parcheggio – sottolinea la Rannone – e il 17 febbraio la Giunta municipale minaccia con delibera, azioni legali contro di me, perché secondo qualcuno io non dovrei parlare della vicenda in Consiglio”. Un altro aspetto dell’intricata faccenda, da cui scaturisce l’esposto, a firma del senatore Giarrusso. “Chiederemo di fare luce” – conclude la Rannone. 

La delibera di giunta in cui si minacciano azioni legali contro la Rannone

Sulla vicenda interna all’assemblea cittadina, gli esponenti del Movimento 5 stelle intendono tenere alta la guardia. Come spiega l’avvocato Petrina, che ha curato insieme a Giarrusso e all’avvocato Simona Suriano, lo studio della vicenda e la redazione e dell’esposto, in collaborazione con gli attivisti 5Stelle di San Giovanni La Punta, Gianfranco Caudullo e Rosario Diamante. “Sono qui (in conferenza stampa n.d.r.) – afferma – soprattutto per tutelare la mia assistita, la consigliera comunale Rannone, la quale è stata oggetto di alcune condotte poste in essere anche in Consiglio comunale, che hanno creato nella stessa un giustificato stato di ansia. Basti pensare che la si notizia di apposite azioni legali presso la Procura della Repubblica per condotte che ad avviso del sottoscritto rientrano nel pieno rispetto dei suoi doveri di consigliere di opposizione, che ha l’obbligo di informare i suoi concittadini su tutte le vicende del Comune. Per non parlare della delibera della giunta comunale – continua – con la quale si decideva di promuovere azioni legali per comportamenti che danneggierebbero l’immagine dell’amministrazione- Ritengo doveroso comunicare a queste persone – conclude – che saremo pronti a controbattere ad ogni accusa nelle opportune sedi per la tutela dei diritti della mia assistita”.

 

 


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