Vaccarizzo, il grido dei residenti: "Dare un futuro ai ragazzi" - Live Sicilia

Vaccarizzo, il grido dei residenti: “Dare un futuro ai ragazzi”

Organizzato un incontro per denunciare la mancanza di spazi, anche per i disabili.

CATANIA – Irradiata dal sole ma non delle attenzioni dell’amministrazione comunale, la zona a sud di Catania in cui rientrano Vaccarizzo e villaggio Delfino vessa ormai da tempo in una situazione di totale abbandono. Per anni destinazione di villeggiatura e punto di ritrovo per la stagione balneare, il vasto borgo sulla collina Primosole, è divenuto oggi polo densamente abitato in cui però a mancare sono le basi minime di civiltà: da spazi ricreativi ad edifici scolastici e mezzi di trasporto urbano.

Archiviato lo spensierato tempo estivo, sul paesaggio incombe un clima di desolazione in cui i cittadini permanenti si vedono privati di ogni punto di riferimento come strutture per l’approvvigionamento di beni di prima necessità o un oratorio, luogo di aggregazione per eccellenza delle fasce giovanili. I ragazzi, costretti all’esodo per recarsi a scuola dato che si attendono da mesi risposte sulla realizzazione della struttura che ospitava un ex caserma e che dovrà accogliere le classi per offrire a Vaccarizzo un nuovo plesso scolastico, sono il pensiero primario delle famiglie. I tanti edifici frutto della speculazione edilizia, ormai abbandonati da anni, rappresentano un ambiente insalubre in cui i giovani potrebbero trovare sfogo in assenza di spazi ricreativi e poli per accogliere anche persone con disabilità.

Claudia Condorelli
Claudia Condorelli

Il grido di soccorso è stato colto da Claudia Vincenza Condorelli, presidente dell’associazione Il faro – associazione famiglie oltre la disabilità, nata affinché tutti i bambini e i ragazzi avessero la possibilità di vivere una vita degna di essere vissuta. Ieri, infatti, presso il Teatro Moncada di Librino si è tenuto un incontro fortemente caldeggiato dai genitori delle famiglie e organizzato dalla Condorelli, affiancata dalla vicepresidente dell’associazione Carla Sanfilippo e Milena Trovato, una delle associate, per discutere sulle eventuali iniziative da intraprendere.  Il primo step, come sottolineato dalla presente Barbara Mirabella, assessore alla Pubblica Istruzione, alle Attività e Beni Culturali e alle Pari Opportunità, dovrebbe essere il polo didattico in modo da poter procedere gradualmente alla realizzazione di spazi correlati come un campo sportivo o un parco giochi inclusivo: “La scuola è la prima cellula di aggregazione di ogni comunità – sottolinea – Adesso attendiamo che i lavori vengano ultimati. Il cantiere si era fermato per motivi burocratici – aggiunge – ma i fondi regionali per finanziare le opere nel 2018 sono stati sbloccati”. 

A presenziare anche la preside del plesso di Fontanarossa, Concetta Patrizia Tumminia, e Andrea Gagliano, parte attiva del Comitato civico di Vaccarizzo. Il gruppo, che accoglie centinaia di ragazzi della zona, ha raccolto le istanze dei tanti ragazzi consegnando una raccolta firme al vicario dell’arcivescovo affinché uno dei pochi punti di ritrovo,  l’oratorio della chiesa di Nostra Signora di Nazareth oltre Simeto, venga ripristinato dalla dichiarata inagibilità: “La situazione è gravissima – da terzo mondo – i ragazzi sono costretti a percorrere 30 km per frequentare i plessi scolastici, nel territorio manca una guardia medica, una farmacia o un supermercato. Nonostante le numerose denunce in questi cinque anni la situazione è andata soltanto a peggiorare, divenendo ingestibile per famiglie”.

Conclude la Condorelli con la speranza che le pratiche burocratiche vengano snellite in favore di un tempestivo intervento da parte delle autorità competenti: “Sono tante le manifestazioni e le proteste che in questi giorni affollano i telegiornali, allo stesso modo in cui l’attenzione mediatica si concentra su calamità di natura internazionale si dovrebbe prestare ascolto alle esigenze di numerosissime famiglie in stato di disagio, ulteriormente gravate dalla presenza di disabili nel proprio nucleo, affinché lo sguardo delle amministrazioni non si posi soltanto lontano ma anche dietro l’angolo, dove spesso risiedono le insidie più grandi che ci toccano da vicino”.


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