"Tanti ricoveri gravi tra chi non si vaccina", Open day da domani

‘Casi gravi tra chi non si vaccina’, Open weekend da domani

La preoccupazione negli ospedali: casi gravissimi tra chi non si è ancora vaccinato.

PALERMODa domani l’hub della Fiera del Mediterraneo sarà in ‘Open day’. Significa che, come è stato fatto nel fine settimana, tutti gli over sessanta che si presenteranno, anche senza prenotazione, saranno vaccinati con AstraZeneca. Una iniziativa che verrà estesa a tutta la Sicilia.

Da domani l’Open weekend

Una nota della Regione, inviata dopo la redazione di quest’articolo, conferma quanto abbiamo anticipato prima del ‘nero su bianco’: “Visto il successo di vaccinazioni nello scorso fine settimana, ritorna in Sicilia l’Open weekend e rilancia con un giorno in più. L’iniziativa voluta dal governo Musumeci ha l’obiettivo di accelerare la campagna vaccinale nell’Isola: alle giornate di venerdì, sabato e domenica, infatti, si aggiungerà anche quella di domani (giovedì). Negli Hub e Centri di riferimento della Regione sarà possibile vaccinarsi – con il siero AstraZeneca – per gli ultrasessantenni (persone tra 60-79 anni, che non presentano fragilità) anche senza prenotazione. In occasione dello scorso fine settimana, sono state oltre 26 mila le somministrazioni del vaccino di Oxford nelle 66 strutture operative nelle nove province”.

Un successivo dispaccio chiarisce: “Nello speciale “Open weekend” anti-Covid, la Regione Siciliana ha esteso la possibilità di vaccinarsi (con Pfizer/Moderna) senza prenotazione anche agli over 80 e a tutti i cittadini over 60 che appartengono alle categorie a elevata fragilità. Questa opportunità sarà offerta solo negli Hub provinciali da giovedì (domani) a domenica. Resta confermata, così come nella settimana scorsa, ma con un giorno in più (domani), la vaccinazione senza prenotazione per il target 60-79 anni (senza fragilità) con AstraZeneca, in tutti gli Hub e Centri vaccinali della Regione. Per velocizzare le procedure e diminuire i disagi e le attese dei cittadini, negli Hub provinciali saranno istituite tre corsie di accesso alla vaccinazione: la prima riguarda i prenotati; la seconda i non prenotati; la terza dedicata a coloro che, indipendentemente dalla prenotazione, sono in possesso di anamnesi precompilata dal proprio medico di base che certifichi una specifica condizione di fragilità, rientrante tra quelle elencate dalla Struttura commissariale nazionale”.

Padiglioni deserti, l’appello

Dopo un weekend con un buon successo, dunque, i padiglioni sono rimasti quasi deserti, come stato raccontato qui. “Si è innescata la psicosi da AstraZeneca perché in Sicilia si sono registrate alcune vittime a causa delle trombosi – ha detto Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento regionale per la pianificazione strategica e dirigente generale ad interim del dipartimento regionale delle attività sanitarie e dell’osservatorio epidemiologico – ma ancora deve essere dimostrato il nesso con la vaccinazione e non va affatto bene. Forse i siciliani non hanno compreso che se non ci vacciniamo tutti subito prima o poi prenderemo il Covid, visti anche i numeri di questi giorni. Dobbiamo prendere esempio dagli inglesi, che hanno fatto AstraZeneca e adesso hanno potuto riaprire tutto. E’ inutile e controproducente continuare a scappare dal vaccino”.

Ecco perché l’idea di rilanciare la via dell’immunizzazione, mentre Palermo e provincia, agli ultimi giorni di zona rossa, attendono di sapere di che colore saranno.

“Molti casi gravi tra chi non si vaccina”

“O la gente si comincia a vaccinare sul serio o siamo nei guai – dice la dottoressa Tiziana Maniscalchi, direttore facente funzione del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ e coordinatrice dei posti letto -. Forse non si capisce che tantissime persone muoiono e che arrivano qui in condizioni gravissime con polmoniti al novanta per cento. Il settanta per cento degli accessi riguarda pazienti in target vaccinale, ma non si sono vaccinati. Se si fossero protetti, anche con la prima dose, avrebbero avuto altissime probabilità di non sviluppare la forma estrema della malattia. Rischiamo di rimanere tutti vittime di comportamenti assurdi, perché il contagio corre e ogni dose in meno mette in pericolo l’immunità e favorisce la comparsa di varianti sempre più aggressive. Da medico – aggiunge la dottoressa Maniscalchi – sono per il mantenimento della zona rossa, perché il momento è delicatissimo”.

(foto d’archivio)


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