"Vediamo aumentare i contagi", la paura della scuola

“Vediamo aumentare i contagi”, la paura della scuola

Cosa sta succedendo nelle scuole superiori palermitane. Parlano i presidi
IN CLASSE TRA LE INCOGNITE
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PALERMO- La scuola ha paura ed è normale che sia così nei giorni del Covid, delle varianti e dei contagi tra i più giovani. La scuola ha speranza, la costruisce ogni giorno con abnegazione, grazie alla collaborazione tra presidi, professori, personale e ragazzi. Non è facile vivere una pandemia, con il peso della normalità perduta. In Sicilia, ci si prepara, con occhio attento alla situazione, al ritorno in presenza per una percentuale del settantacinque per cento, alle superiori. Questo è l’orizzonte di un tempo sfumato, indicato dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla che ha lasciato autonomia ai dirigenti scolastici, nel segno di una libertà responsabile che prevede il confronto continuo. Ci si muove con prudenza. Ma ci si muove.

I pendolari e i contagi

“Noi abbiamo tanti alunni pendolari – spiega Daniela Crimi, preside del liceo linguistico ‘Cassarà’ di Palermo – alcuni vengono dalle zone rosse e rimarremo al cinquanta per cento almeno per due settimane, come siamo ora. C’è una classe in quarantena e, purtroppo, riscontriamo un aumento dei casi: niente di eclatante, dal punto di vista dei numeri, però c’è. Per fortuna, l’Asp funziona benissimo, dopo le segnalazioni dei casi positivi la risposta è immediata”.

Un rientro graduale

“Stiamo programmando un rientro graduale – dice Matteo Croce, preside del liceo linguistico e delle Scienze umane, ‘Danilo Dolci’ -. Siamo circa al sessantuno per cento, con le quinte che sono già qui. Ci stiamo lavorando senza azzardi. Non mancano i problemi, a cominciare dai trasporti. Ma ci sono tanti genitori che fanno sacrifici e accompagnano i figli con mezzi propri. Seguiamo le regole, finora non registriamo casi e il tracciamento è continuo. I ragazzi devono avere una restituzione di quello che hanno perduto”.

Il ritorno in classe

“Tra qualche giorno, spero, saremo al settantacinque per cento – dice il preside del liceo scientifico ‘Einstein’, Giuseppe Polizzi – col rientro delle quinte e la settimana prossima con le prime. Abbiamo predisposto aule molto grandi per garantire la sicurezza. Quest’anno va meglio dell’anno scorso, perché abbiamo fatto tesoro dell’esperienza e ci siamo organizzati. Il Covid è una tragedia che ci impone di utilizzare tecnologie, di ripensare la scuola. Questo può essere utile”.

Rabbia e confusione

Domenico Di Fatta, preside dell’istituto magistrale ‘Regina Margherita’ commenta: “Siamo intorno al sessanta per cento, ma nemmeno la settimana prossima arriveremo al settantacinque. I contagi crescono, anche da noi non ci sono grosse cifre, ma la tendenza è quella. Viviamo un periodo sicuramente insolito, dove regnano la confusione e l’incertezza, non sarà semplice metabolizzarlo. Anche la scuola in presenza non è quella che siamo abituati a conoscere, ha cambiato fisionomia, con le mascherine, con la mancanza di contatto”.

I numeri e le incognite

 “Penso che saremo al settantacinque per cento previsto in una decina di giorni”, ha detto l’assessore Lagalla con uno sguardo globale sul punto. I dati dello screening sulla popolazione scolastica dal 14 gennaio al 28 febbraio, suddivisi per province, riportano il seguente scenario. Ad Agrigento 6.875 tamponi effettuati e 41 positivi, a Caltanissetta 10.332 tamponi e 37 positivi, a Catania 30.850 tamponi e 223 positivi, a Enna 10.492 tamponi e 123 positivi, a Messina 14.202 tamponi e 67 positivi, a Palermo 38.306 tamponi e 126 positivi, a Ragusa 9.311 tamponi e 33 positivi, a Siracusa 16.268 tamponi e 83 positivi, a Trapani, 28.713 tamponi e 251 positivi. Pochi casi, al momento. Ma il futuro, nelle parole di chi ha scelto la scuola come si sceglie una missione, resta un’incognita.


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