Venti persone nel mercato abusivo| Ambulanti e vecchie conoscenze - Live Sicilia

Venti persone nel mercato abusivo| Ambulanti e vecchie conoscenze

Le indagini sul capannone di frutta e verdura sequestrato alla Zisa VIDEO

PALERMO – C’è una storia nella storia del sequestro. Il capannone per la vendita all’ingrosso di frutta e verdura scoperto dai finanzieri alla Zisa (leggi qui l’articolo sul sequestro) era nella disponibilità de “La Fenice ortofrutticola di Lo Iacono Paolo”, titolare di una regolare concessione al mercato ortofrutticolo di Palermo.

Il 26 marzo scorso, quindi durante il periodo di chiusura forzata in via Montepellegrino per le misure anti Covid-19, La Fenice ha aperto il capannone, indicato come deposito all’Agenzia delle Entrate. Un tentativo di sanare in corsa una situazione che alla Zisa va avanti da più tempo? Anche su questo lavorano i finanzieri. Così come si segue un’altra pista investigativa.

Nel capannone, che ricade su un’area appartenuta a un nobile palermitano, aveva sede una delle società di ortofrutta sequestrate nel 2016 e poi restituite nel 2019 a Salvatore D’Amico dal Tribunale per le misure di prevenzione. D’Amico era stato arrestato nel 2012 con l’accusa di intestazione fittizia. Per questo reato, maturato nell’ambito del contesto mafioso della Noce, D’Amico è stato condannato a un un anno e otto mesi ci carcere con sentenza divenuta definitiva nel 20017. Il blitz era quello che portò alla luce il ruolo di Fabio Chiovaro come nuovo capomafia della Noce (leggi l’articolo sulle condanne ai boss della Noce).

Nel corso dell’intervento all’interno del capannone i finanzieri del Gruppo Palermo hanno sorpreso venti persone: il rappresentante legale della società, operatori e clienti. E c’era pure Salvatore D’Amico. Un presenza casuale? Altra domanda a cui cercheranno di dare risposta i finanzieri. Tra i clienti soprattutto ambulanti irregolari, ma anche qualcuno che ufficialmente ha una partita Iva. Adesso partiranno una serie di verifiche fiscali per ricostruire la filiera del mercato nero. Le restrizioni per l’accesso all’ingrosso di via Montepellegrino, con registrazione obbligatoria, non ha fermato gli abusivi e coloro che seppure formalmente in regola le regole le aggirano.

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