PALERMO – Il 31 dicembre si chiudere la commessa del 1500, numero unico creato dal Ministero della Salute, per gli utenti che volevano chiede informazioni durante il periodo di pandemia del Covid. Con la chiusura della commessa oltre 500 lavoratori, tra Palermo e Catania, ma non solo, rischiano di perdere il lavoro.
Questa mattina, in merito a questa vertenza, si è tenuto un tavolo che ha coinvolto la Regione Siciliana, i sindacati e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino di Palermo “seguendo con grande attenzione e preoccupazione gli sviluppi della vertenza Almaviva“, perché sa che “è a rischio il futuro di centinaia di operatori e delle loro famiglie. L’auspicio è che il governo nazionale affronti con urgenza la vertenza con l’obiettivo di trovare soluzioni percorribili per i lavoratori”.
Al tavolo, come detto, era presente la Regione Siciliana con l’assessore Edy Tamajo: “Ho ascoltato con attenzione quanto rappresentato dalle sigle sindacali – dichiara l’assessore alle Attività produttive – e ho dato la mia massima disponibilità a collaborare per quanto di mia competenza. Ho anche garantito che già questa settimana chiamerò il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per programmare al più presto un incontro a Roma a cui far partecipare anche i sindacati regionali. L’obiettivo è quello di trovare un ventaglio di soluzioni utili per i lavoratori. Inoltre, di concerto con l’assessore al Lavoro Nuccia Albano stiamo programmando un tavolo tecnico con i responsabili dell’azienda. Non voglio illudere nessuno, né fare politica sulla pelle dei lavoratori di Almaviva, ma è urgente trovare una soluzione concreta per questa ennesima vertenza che sta investendo il call center“.
Come Tamajo era presente anche l’assessore Nuccia Albano che ha la delega alle politiche sociali e del lavoro: “Faremo tutto quanto è in nostro potere per tutelare i lavoratori di Almaviva delle sedi di Palermo e Catania. Chiederemo la collaborazione del governo nazionale per trovare una soluzione sostenibile e a lungo termine, e ci confronteremo con i vertici dell’azienda chiedendo di mettere in campo un piano industriale che consenta di superare questa nuova crisi dovuta alla scadenza delle commesse. Dobbiamo evitare che ci siano centinaia di esuberi“.