D'Alia: "Veto a Pistorio?| Crocetta vuole rompere" - Live Sicilia

D’Alia: “Veto a Pistorio?| Crocetta vuole rompere”

Il leader Udc: “La rivoluzione non si fa a chiacchiere: il governatore si impegni su tempi certi e spieghi perché sta silurando Marino", che chiede un contratto sulle cose da fare. Il no agli uomini del passato? “Evidentemente si riferisce all'onorevole Cardinale”. I veti? "Come un bambino che porta via la palla quando perde"

L'intervista
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6 min di lettura

PALERMO – “La rivoluzione non si fa con le chiacchiere”. È un affondo deciso quello di Gianpiero D’Alia, presidente dell’Udc. Che chiede a Rosario Crocetta un’assunzione di responsabilità. Con un impegno scritto, sulle cose da fare e sui tempi in cui farle: un contratto in piena regola, senza il quale l’Udc uscirà dalla maggioranza. Il clima è teso e certo le dichiarazioni odierne di Crocetta non aiutano: “L’impressione è che il governatore cerchi un alibi per rompere la maggioranza”, dice D’Alia. Il veto su Pistorio? “Noi non abbiamo fatto nomi e peraltro mi sembra di apire che l’orientamento prevalente all’interno del partito e del gruppo parlamentare sia quello di indicare tre deputati. Quando Crocetta parla di chi ha sostenuto i governi Cuffaro e Lombardo forse si riferisce al suo padrino politico, l’onorevole Cardinale”.

Presidente D’Alia, cosa andrete a dire a Crocetta al vertice di maggioranza, quando sarà riconvocato?
“Noi ieri abbiamo fatto un comitato molto serio con un dibattito profondo e abbiamo approvato un documento che prevede una serie di punti programmatici e priorità che devono essere oggetto di un contratto. Che va firmato da Crocetta e dagli altri partiti della maggioranza e che preveda chiaramente i tempi entro cui approvare questi provvedimenti. Questa è la condizione irrinunciabile per la partecipazione del’Udc al governo della Regione. Le rivoluzioni non si fanno a chiacchiere”.

Quali sono gli impegni che chiedete al presidente della Regione?
“Vogliamo dal governatore assicurazioni scritte su quando e su come si farà la manovra di bilancio, perché l’inerzia del governo aggravata dalle dimissioni dell’assessore Bianchi sta creando tutte le condizioni per il default della Sicilia”.

Ma non è che il problema con Crocetta è legato ai nomi da inserire in giunta?
“Di assessori non abbiamo parlato, di nomi non ne abbiamo fatti e non intendiamo farne finché non si sciolgono questi che sono i veri nodi. E in ogni caso, la delegazione Udc in giunta sarà indicata dal partito e dal grupo parlamentare all’Assemblea”.

Andiamo ai nodi: manovra correttiva, e poi?
“Vogliamo sapere quando si approva a legge sul pagamento dei debiti alle imprese. E come e quando si attiva con legge della Regione una cabina di regia per non perdere i fondi strutturali 2007-2014 rimodulati dal governo Letta e per spendere in maniera virtuosa la nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Vogliamo sapere come e quando governo e parlamento approveranno il ddl di sburocratizzazione della Regione e quando si approverà la legge che riempie di contenuti la riforma delle Province trasferendo le funzioni amministrative regionali ai liberi consorzi e alle città metropolitane. E poi quando sarà pronto un piano organico sul turismo e cosa il governo ha intenzione di fare sulla sanità, in particolare se ha le stesse idee dell’Udc su un ridimensionamento economico della sanità privata per concentrare maggiori risorse sull’efficienza della rete dei presidi sanitari pubblici. E poi c’è un’altra questione su cui chiediamo chiarezza”.

Quale?
“Vogliamo sapere quali sono le ragioni della mancata riconferma dell’assessore Nicolò Marino, magistrato di indubbie qualità professionali. Ci dica cosa c’è dietro questo siluramento e se ci sono interessi, legittimi per carità, che si intendono tutelare. E ci dica quale sia il piano del governo su acqua, energia e rifiuti per uscire da un circuito vischioso di affari e criminalità”.

E se questo contratto Crocetta non lo firmasse?
“Se Crocetta su queste cose non dirà parole chiare con impegni precisi, l’Udc non sosterrà il governo e su questo siamo perfettamente d’accordo con il segretario del Pd Fausto Raciti, con cui ci muoviamo d’intesa. Non ci accontentiamo più di chiacchiere e non ci interessano gli annunci col megafono. Prima viene il programma e poi la selezione del personale politico migliore per realizzare questi obiettivi”.

Anche su quello però non pare che siate d’accordo con Crocetta. Il governatore parla di voi quando stoppa alcune ipotesi di candidatura…
“Noi non abbiamo disturbato 400 persone venute da tutta la Sicilia a Catania di domenica per discutere di uno, due, tre o quattro assessori. Li abbiamo scomodati per discutere del futuro della Sicilia. Alla quale serve un nuovo governo della Regione che segni un forte cambio di passo. E queste sono le uniche condizioni che abbiamo posto e poniamo. E ci sembra di capire che gli amici del Pd le condividano a pieno”.

Però, mi permetta di insistere, sui nomi da inserire in giunta Crocetta vi ha posto un sostanziale veto…
“Quando e se di discuterà di persone vorrà dire che il presidente Crocetta avrà firmato questo contratto. Fino ad allora non ci fermiamo davanti ai giochetti da prima repubblica sui veti ai nomi, peraltro tutti rispettabilissimi. Crocetta vuole fare la rivoluzione? Noi con lui, facendo queste cose concrete. E soprattutto chiarendo nei settori dove c’è stato il maggiore inquinamento – sanità, acque, rifiuti ed energia – cosa si vuole fare, altrimenti l’immobilismo e la palude agevolano chi in assenza di una politica efficiente, continua ad alimentare un sistema che ha costruito fortune imprenditoriali e monopoli vischiosi. E ci aspettiamo che continui con la stessa determinazione anche su Catania e su Palermo l’opera di destrutturazione di quel perverso sistema della formazione professionale, di cui Messina rappresenta solo la punta dell’iceberg”.

Quando vi aspettate una risposta?
“Vedremo quando il presidente della Regione convocherà il nuovo vertice. Ci dirà cosa pensa di questo documento e se ci impegniamo a fare un cronoprogramma, con serietà, analogo a quello proposto dal presidente Renzi”.

C’è anche l’esigenza, in questo rimpasto, di dare un riconoscimento alle nuove forze che appoggiano il governo. Su questo lei in passato è stato critico…
“Noi non abbiamo preclusione nei confronti di nessuno: c’è un patto Pd-Udc-Crocetta sottoposto agli elettori. Ci sono altre forze che sono nate in parlamento, che ancorché non abbiano alcuna legittimazione popolare, hanno pari dignità: quindi nessun veto e nessuna preclusione. Ovviamente in un rapporto chiaro e trasparente e ancorato alle cose da fare per i siciliani”.

Crocetta stamattina ha detto che i partiti puntano alla “ricomposizione del potere”. Lei risponde qualcosa?
“Non so a quali partiti faccia riferimento lui. L’atteggiamento che tiene Crocetta a fronte della disponibilità di Pd e Udc al dialogo sembra più un modo per trovare gli alibi per una rottura. Se vuole rompere la coalizione si assuma la responsabilità di fronte ai siciliani. Noi non siamo interessati. Questo modo di fare fa parte del folklore del personaggio e non ci impressiona. È un modo per far saltare il banco, un po’ come i bambini capricciosi che portano via la palla quando la partita per loro si mette male”.

Il governatore pone un veto agli uomini della stagione di Cuffaro e Lombardo e fa riferimento al vostro segretario Pistorio.
“Evidentemente l’onorevole Crocetta fa riferimento al suo unico e vero sponsor e padrino politico, cioè all’onorevole Cardinale che è stato in tutte le maggioranze politiche di centrosinistra e centrodestra che dal 1994 a oggi si sono alternate alla guida della Regione. Non credo che possa fare allusione a una gran persona perbene come il senatore Pistorio che peraltro è il segretario regionale. Peraltro, Pistorio l’assessore non lo vuole fare e l’udc non ha ancora deciso i nomi proprio perchè prima vuole il contratto di coalizione. Credo però che questa aggressione preventiva non solo di pessimo gusto ma poss aanche volere significare che non si vuole l’Udc in maggioranza. Se vuole questo, il presidente Crocetta non ha che da dirlo, magari comunicandolo anche al presidente Renzi. Se posso consigliare il mio amico Rosario Crocetta, eviti di alzare polveroni che possono essere boomerang per la Sicilia. Noi continueremo a ricercare le ragioni dell’unità della coalizione sulle cose vere e concrete. Capisco che è un po’ adirato col suo partito ma cerchi di mantenere i nervi saldi”.


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