Via D'Amelio 23 anni dopo | Il ricordo di Paolo e dei suoi angeli - Live Sicilia

Via D’Amelio 23 anni dopo | Il ricordo di Paolo e dei suoi angeli

Su quello che fu un vero e proprio scenario di guerra adesso solo i colori portati dai ragazzi delle scuole e le testimonianze, commosse, di chi quel 19 luglio l'ha vissuto in prima persona. Il VIDEO.

“Cara mamma ricordo quello che mi hai detto dopo che hanno ammazzato Paolo ventitré anni fa e dopo che hai sentito quella tremenda esplosione”. E’ iniziata così, con la lettera che Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia, ha voluto dedicare alla madre durante il ventitreesimo anniversario della strage di via Mariano D’Amelio a Palermo. “Volevi essere accompagnata dalle madri degli ragazzi che erano stati fatti a pezzi insieme a Paolo per baciargli la mano – ha ricordato Salvatore Borsellino – perché dicevi che Agostino, Walter, Emanuela, Claudio e Vincenzo dovevano essere ringraziati per sempre per aver protetto Paolo fino a perdere la propria di vita…”.

La giornata in ricordo di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli, ha avuto inizio alle ore 16.00, in una gremita e colorata via D’Amelio a Palermo. Infatti, i bambini dell’istituto comprensivo di Ficarazzi insieme ai ragazzi dell’associazione “Zen insieme”, hanno arricchito con giochi, animazioni e momenti musicali quella stessa strada e quegli stessi palazzi, che ventitré anni fa, come ricordano le immagini dei notiziari del giorno, erano stati ridotti a scenario di guerra, tra il fumo e le macerie delle automobili andate in fiamme in un clima surreale, assordato dalle sirene incessanti delle ambulanze dei soccorritori.

Nel ’93 in via D’Amelio erano le 16.58 quanto la Fiat 126 imbottita di tritolo detonava, spezzando la vita al giudice Paolo Borsellino e ai suoi cinque agenti della scorta. Ventitré anni dopo, alle stesso orario e nello stesso luogo, la folla radunata ha osservato un minuto di silenzio in ricordo dei “Martiri di giustizia” come li ha ricordati ieri dall’Aula magna del Palazzo di Giustizia di Palermo, Manfredi Borsellino, figlio del magistrato assassinato dalla mafia. A conclusione del minuto di silenzio, Salvatore Borsellino ha recitato, tra le lacrime e la commozione, la poesia “Giudice Paolo” di Marilena Monti, scritta proprio all’indomani di quel drammatico 19 luglio 1992.

Durante la giornata della memoria organizzata dal movimento Agende Rosse insieme al sindacato degli agenti della Polizia di Stato (Siap), tanti sono stati gli interventi dal palco in ricordo di Paolo Borsellino e dei suoi “angeli custodi”. Come la testimonianza della sorella di Agostino Catalano, membro della scorta di Borsellino, che ha voluto ringraziare i presenti: “Grazie per non aver dimenticato dopo ventitré anni – ha ricordato la donna – per me oggi è come il primo giorno, per questo vi chiedo di capirci e di non dimenticare mai che loro sono morti per noi”.

Tra le personalità presenti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il primo cittadino di Messina Renato Accorinti ma anche il pubblico ministero Antonino Di Matteo, il cui arrivo è stato salutato dalla folla con applausi e dal coro “Siamo tutti Nino Di Matteo”.

A chiusura dellna giornata della memoria lo spettacolo “Un sorriso per Paolo e i suoi angeli”, condotto da Maurizio Caminita e con la partecipazione di Ficarra e Picone, Ernesto Maria Ponte, Maurizio Bologna, Salvo Piparo, Costanza Licata, Paride Benassai, Vito Parrinello e i Tamuna.


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