Via libera alla finanziaria | Cosa resta della manovra - Live Sicilia

Via libera alla finanziaria | Cosa resta della manovra

Con un ordine del giorno l'Ars ha autorizzato il governo a promulgare la finanziaria senza le parti impugnate dal commissario dello Stato. La maggior parte della legge. Resta, così, una mini-manovra. Ecco cosa prevede.

dopo l'impugnativa
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PALERMO – Restano le entrate, restano gli accantonamenti. Poco altro. Come deciso dal parlamento regionale, la manovra finanziaria verrà pubblicata senza le parti impugnate ieri dal prefetto Carmelo Aronica (oltre il 70 per cento della legge).

Una bocciatura che ha ridotto, di fatto, la manovra all’osso: sarà una legge di stabilità di una ventina di articoli, non di più. Ma quello che per l’assessore all’Economia Luca Bianchi è “l’impianto base della manovra” ha retto. Anche se non è bastato a ‘convincere’ il commissario dello Stato ad autorizzare gran parte delle nuove spese. Fatta esclusione per alcune, urgenti, e per le quali erano stati raggiunti accordi nelle sedi romane.

Passa così la norma su Comuni e Province. Per l’Ente intermedio, seppur in via di dismissione, il governo ha stanziato 20 milioni di euro che finanzieranno, tra l’altro il trasporto per i disabili. Diversa, invece, la situazione per i Comuni, ai quali la manovra destina l’8,47% dell’Irpef. E una parte di quei soldi, a dire il vero, andrà in un Fondo perequativo vincolato a specifici obiettivi individuati dall’amministrazione regionale. Ma è prevista anche la creazione di un Fondo da 60 milioni per gli investimenti e di uno strumento per la “salvaguardia degli equilibri finanziari” degli enti locali. Ai Comuni, nel rispetto delle norme previste dal decreto Monti sulla Speding review potrà andare, comunque, un massimo di cinque milioni.

Poi, naturalmente, i precari. Almeno quelli degli Enti locali sono ‘salvi’: e sono circa 24.500, compresi poco meno di 6.000 Asu e precari di Asp e ospedali. Non è andata così bene ai precari della Regione: circa 800 lavoratori che non potranno avere le proroghe, tra cui quelli di Cefpas, Camere di Commercio ed ex Asi. La stessa cattiva sorte è toccata agli ex Pip: il commissario dello Stato ha impugnato anche l’articolo della manovra che stanziava fondi a copertura dell’assegno triennale di solidarietà per i 3.200 ex dipendenti di ‘Emergenza Palermo’. A parte questo, come detto, resta davvero poco.

Qualche altra piccola norma è passata al vaglio dell’Organo di controllo, come ad esempio quella che permette ai dipendenti della maxi partecipata Sas di poter prestare servizio nei musei, o quella che riduce i consorzi di bonifica – da 11 a 3 – anche se viene annullata la copertura finanziaria per il pagamento dei dipendenti. Via libera anche agli 8 milioni (in dieci anni) per la liquidazione dell’Eas e all’assegnazione dei terreni della vecchia riforma agraria, compresa l’istituzione della ‘Banca Terra Sicilia’.

Ma il governo adesso è pronto a varare delle variazioni di bilancio ‘lampo’ (si parla già della settimana prossima) per sopperire ai pagamenti che vengono meno con l’impugnativa di alcuni articoli. La finanziaria, così com’è, è davvero troppo stringata, e l’ipotesi di un’altra ‘mini-manovra’ prende campo sempre di più.


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